Aggrappati a tutto. Aggrappati a Brignoli, aggrappati a Bastrini, aggrappati a Viola, aggrappati ad Avenatti. La colonna vertebrale dritta, inflessibile, di questa Ternana.
In mezzo a mille difficoltà, a mille assenze. Nel turbinio di palloni scaraventati in area di rigore dal Bari. Mai persa la lucidità. Denti stretti sempre. Ma ora da poter sfoderare in un grande sorriso.
Serviva una partita così per tirare fuori tutto. Per riprendersi anche un po’ di fortuna. Per eliminare l’incubo della zona retrocessione piena.
Serviva per il morale per guardare al futuro con un po’ più di ottimismo. La difesa regge e in attacco alla prima occasione si fa gol. E’ qui, in estrema sintesi, la partita di Bari.
Tesser osa: cambia sistema di gioco. Nel giorno in cui non ha più difensori centrali si piazza con un 5-3-2. Quasi un paradosso. Ma al di là dei giudizi e delle pagelle sono tutti da applaudire, fino a spellarsi le mani. Qualcuno utilizzato in un ruolo non propriamente suo. Ma nessuno, nessuno, nessuno ha dato un pizzico in meno di quello che poteva.
Nella difficoltà più estrema questa Ternana si è ritrovata e si è ricompattata. Ancora una volta in 10, stavolta ha retto. E ora bisogna continuare su questa linea. Chi è fuori (come Eramo e Masi) ha subito condiviso pubblicamente la gioia perché il gruppo si fa anche da lontano. E da lontano risponde la squadra che dedica la vittoria a chi per 6 mesi dovrà sudare da solo.
Deciderà Tesser come continuare tatticamente su questa linea (perché si aggiunge anche la squalifica di Popescu, per la prossima partita, come se i difensori abbondassero…).
Abbiamo seguito la partita seduti sul ciglio della sedia. Stanchi come se avessimo giocato anche noi. Questa squadra, nonostante le difficoltà, forse grazie alle difficoltà, fa un bell’effetto anche alla tifoseria.
Non nascondiamoci: il risultato fa molto. Ma difficilmente arriva per caso.
Abbiamo sempre detto che la prestazione rossoverde non era mai mancata. E il risultato prima o poi sarebbe dovuto arrivare, per forza. Quando si dice che il lavoro paga non è sempre un luogo comune. Tesser, se ce ne fosse mai stato bisogno, ha rinsaldato la propria posizione. Ha dimostrato di avere la squadra dalla sua, ma noi non avevamo dubbi.
Mihajlovic per la sua Samp aveva detto che per vincere servono le tre C: carattere, cuore e corsa. Ecco stavolta la Ternana, indiscutibilmente, le ha avute tutte e tre. Vogliamo aggiungere la quarta? Va benissimo. Anche il culo. Serve. Finora non c’era mai stato: per vincere in B serve anche quello.
Ora – come è successo per le sconfitte – mettersi tutto alle spalle. C’è lo Spezia nel mirino. Da affrontare con la stessa rabbia, con le stesse armi, con la stessa grinta. Aggrappati alla maglia, aggrappati alla voglia di rimanere in B.
Dopo la stagione negativa, le strade di Gimenez e del Milan potrebbero separarsi al termine…
Una brutta notizia per l’allenatore: per l’attesissima sfida non ci sarà uno dei protagonisti più…
Prosegue alla grande il cammino della Primavera rossoverde, che grazie alla vittoria sul Benevento ha…
Ripresa degli allenamenti con qualche acciacco per la Ternana, che domenica alle 16:30 chiuderà la…
Il portiere biancoceleste è pronto a dare il suo addio alla maglia biancoceleste. E c'è…
Stefano Striamo della sezione di Salerno è l'arbitro designato per l'ultima partita della regular season…