Non c’è pace per la Ternana e soprattutto non si capisce qual è la traiettoria.

Dal giorno dell’inchiesta della Guardia di Finanza e del sequestro preventivo a Stefano Bandecchi, la società rossoverde non ha più conosciuto tranquillità. E questa è una cosa che naturalmente non può non influire nel lavoro di tutti i giorni.

Da quel giorno il presidente (anzi ormai ex presidente) le ha pensate tutte: prima un socio, poi la cessione dell’intero pacchetto, poi la decisione di continuare ad essere presidente. E mentre correva per diventare Sindaco ancora altre idee, come l’azionariato popolare (che non è decollato), per continuare a ribadire che non avrebbe mai venduto la Ternana. La questione dell’incompatibilità - soltanto tratteggiata in campagna elettorale - ha reso ancora di più turbolenta la questione rossoverde: la provocazione di far giocare la Ternana fuori Terni, la rinnovata promessa di mantenere la Ternana, poi di nuovo la ricerca di un socio di minoranza, l’acquisto di terreni per costruire centro di allenamento (e stadio?) fuori dal comune di Terni, la mossa di lasciare la presidenza facendo rimanere però la Ternana dell’Università (con tanto di progetti ambiziosi confermati) e poi la decisione di vendere: di nuovo tutto il pacchetto.

Tutto questo in sei mesi, con un accelerata di emozioni nell’ultima settimana. Bandecchi - si sa - è un vulcano di idee. Propone, fa e disfa in pochissimo tempo. Mette sul tavolo e poi sparecchia. Ordina e gli altri sono abituati ad eseguire. Bandecchi imprenditore deve la sua fortuna alle sue intuizioni. Alla caparbietà con la quale ha inseguito i suoi obiettivi. Alla capacità di scegliere, anche sotto pressione. 

In questa vicenda, visto da qui, senza mai essere entrati nell’agone politico, stavolta però i cambi di opinione sono troppi e troppo distanti fra loro.

E in tutto questo - in mezzo - c’è la squadra. Di cui praticamente non si parla quasi più. Che ci sia Andreazzoli o Lucarelli, Leone o Tagliavento, Palumbo o Partipilo non importa. Tutto è catalizzato dal presidente/Sindaco e dalle sue scelte riguardo la proprietà. Tutto - o quasi - dipende da quello.

Budget, applicazione, appeal, progettualità, futuro.

Il grande merito di Bandecchi - anche nei momenti più difficili - è sempre stato quello di aver avuto un’idea di provare a raggiungerla. Era chiaro l’obiettivo. Solidità economica, carattere forte ed idee nette. E’ bastato avere una gamba in meno per far tremare il tavolo. E ora - se non arriva una svolta - è difficile che migliori. Che si sappia prima dell’inizio: perché tutto questo se dovesse continuare ed essere portato sul campo, potrebbe essere deleterio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 25 giugno 2023 alle 23:59
Autore: Ternananews Redazione
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