Una Ternana dolce e amara: allo stesso tempo

Prendiamoci questo punto. Stretto. Per tutta una serie di motivi che ci lasciano un po’ di amaro in bocca ma che allo stesso momento devono far essere contenta la tifoseria. Non guardate la classifica: se il Pescara continua a correre, verrà applaudita da tutti. Ma se invece dovesse essere un campionato “normale” sono proprio punti in gare come questa che possono fare la differenza.

E’ stata una Ternana dai due volti: dolce e amaro allo stesso tempo, abbiamo detto. E’ stata una Ternana che praticamente non ha mai sofferto, ma che poi ha preso un gol, quando ormai più nessuno se lo aspettava. E’ stata una Ternana che raramente si è resa pericolosa, ma che dava la sensazione di potersi accendere da un momento all’altro. Non è successo e il pareggio è arrivato lo stesso.

E’ stata una Ternana che ha dimostrato di saper cambiare pelle. Sapeva che la Torres avrebbe aggredito la costruzione dal basso con un pressing offensivo. E allora ha cambiato: ha cercato, quando non si trovava il passaggio tranquillo, la testa di Cianci o lo scatto degli esterni. Ha cambiato senza tradire la propria identità. Perché poi – al di là della singola giocata – si è visto comunque tutto il resto. Si è vista l’idea: non si è visto tutto. Perché poi è mancata la qualità che ha sempre contraddistinto la giocate offensive rossoverdi. Sicuramente per il campo, sicuramente per la pressione avversaria, sicuramente per una giornata non particolarmente felice degli attaccanti.

La Ternana è stata sicuramente fortunata nel trovare il gol del pari, quasi per caso. Così come per caso ha però preso gol su una delle pochissime sortite offensive della Torres.

La partita è stata molto scorbutica. Ha costretto la Ternana a giocare diversamente e la Ternana lo ha fatto con grande merito. Ha costretto i suoi attaccanti ad essere meno precisi del solito. Forse avrebbe dovuto sfruttare di più i momenti in cui la Torres cercava di riorganizzarsi e di respirare. Avrebbe dovuto essere più incisiva quando gli spazi improvvisamente si aprivano. Forse avrebbe potuto avere più ritmo. Avrebbe potuto anche cercare la vittoria, negli ultimi 7 minuti. I cambi erano stati fatti per segnare e il gol è arrivato quasi senza sforzo. Con quei giocatori in campo era naturale avere una spinta offensiva e avevamo la sensazione che si potesse ribaltare addirittura la gara. Ma forse, come dicevamo, avendo avuto paura di perderla, meglio così: meglio tenersi stretto il punto e stretta a prescindere la prestazione.

Perché non si è risparmiato nessuno da parte della squadra. Grande generosità da parte di tutti e di questo non può che essere contento Abate. Che ha instillato un seme nella testa dei giocatori e questo seme sta germogliando. Se vede la corsa in più, il supporto, l’equilibrio tattico. La capacità di entrare in partita subito. 

Ora si sta allargando anche il numero dei titolari. Giustamente si cerca di coinvolgere il maggior numero di calciatori: da Donati a Martella, da Carboni a Maestrelli, arrivando fino a Donnarumma. Senza dimenticare che fra poco tornerà a pieno anche Aloi per far rifiatare i due centrocampisti “reduci”.

La Ternana allunga la striscia positiva, esce imbattuta da uno scontro diretto in trasferta, e continua a crescere per personalità e nel gruppo.

E dunque questa partita vale più di un punto. E’ un punto solo per la classifica: vale di più.