Un vero peccato, per una Ternana che sembrava in crescita

Un vero peccato, per una Ternana che sembrava in crescita

Un peccato. Un enorme peccato. Perché la Ternana aveva approcciato alla gara in un modo ancora diverso rispetto al solito. Il possesso palla era stato impreziosito, da imbucate, cambi di campo, dribbling. E’ vero: si faceva comunque fatica ad arrivare al tiro. Ma comunque nel primo tempo due ottime occasioni da gol e una rete annullata. E una Ternana vivace. Tante battaglie (soprattutto di Cianci), palloni ripuliti e rigiocati, buone iniziative. Stavolta il pari – meritato – del Rimini, fa male. Perché i rossoverdi sognavano il riscatto dopo il pari (sempre per 1-1, a Sassari) e ci erano riusciti, a prescindere, ad andare in vantaggio.

Il più sembrava fatto: visto che fino a quel momento, obiettivamente, gli avversari non erano davvero mai riusciti ad impensierire Vannucchi (se non con un tiro a fil di palo nel primo tempo). E invece la Ternana non solo si è abbassata permettendo al Rimini di prendere coraggio. Ha certificato anche una mancanza di questa Ternana: la profondità della rosa. Se in alcuni ruoli c’è una cotitolarità evidente (basti pensare al terzino sinistro o anche ai centrali difensivi, sebbene Capuano abbia dimostrato ancora una volta di essere un giocatore fuori categoria), in altri la differenza c’è e si vede. Soprattutto per il rendimento che alcuni rossoverdi stanno tenendo. Pensate a Cicerelli e Cianci: diventa difficilissimo sostituirli. Ma in qualche modo devono riposare e sempre meglio farlo in vantaggio. Forse bisognava aspettare… ma con il turno infrasettimanale alle porte, bisogna cominciare a ragionare anche sulle rotazioni. Chi è entrato al loro posto non è riuscito ad incidere e questo a prescindere potrebbe essere un problema. Proprio per la lunghezza del campionato e per la concentrazione, adesso, di partite una vicino l’altra.

A centrocampo la Ternana è corta, causa infortuni. In avanti la coperta sembra essere corta per il diverso impatto che hanno avuto finora in campo i protagonisti. Pensare di tenere in campo tutti i titolari sempre è utopia pura. Con il senno di poi sarebbe stato meglio non fare i cambi. O per lo meno non questi. Ma il senno di poi non può essere un parametro. La logica era piuttosto evidente. E questa logica ha condannato la Ternana nel suo insieme: si vince e si perde di squadra, non soltanto per i singoli.

Un peccato, come dicevamo. Perché questa squadra secondo noi oggi aveva aggiunto un mattoncino in più. Aveva dimostrato una brillantezza e un coraggio nella trequarti che finora non aveva avuto. Ora verrà tutto sommerso dalla delusione per il pari. Ma Abate lo sa, e basta questo.