Diciamocelo chiaramente: la Ternana avrebbe anche meritato la vittoria. Per la grinta che ha messo in campo, per l’atteggiamento mentale che ha tenuto per tutta la partita, perché non si è disunita dopo l’eurogol di Laribi, perché si è sbloccata in zona gol, perché è stata punita nelle pochissime distrazioni cheh a avuto, perché avrebbe meritato di tirare un calcio di rigore (l’ennesimo rrore di una stagione maledetta, da parta degli arbitri).

Di tutte le partite di questo periodo buio questa contro il Bari è stata decisamente la migliore. Con dei protagonisti quasi inattesi: Mammarella tornato devastante a sinistra, Palumbo tornato in mezzo, Sini che trova il primo gol in rossoverde, Ferrante che interrompe il digiuno. Una buona partita con mentalità aggressiva con il 352 che nell’immaginario collettivo è il sistema di gioco che serve a contenere piuttosto che ad offendere.

Abbiamo visto una buona Ternana: avremmo fatto fatica a spiegare una sconfitta, avremmo tanto voluto raccontare il ritorno alla vittoria. La favola sarebbe stata troppo bella. Vittoria, in rimonta, con il Bari, decisa da Ferrante che tornava al gol dopo mesi. Non è stato possibile per colpa di un errore in difesa (della difesa, non soltanto di un giocatore singolo: una serie di corresponsabilità) in cui Simeri, il bomber venuto dalla serieD, ha indirizzato l’incontro verso il pari.

E cosìci troviamo a raccontare un pareggio che è bello aver visto, ma che davvero non serve a nessuno. Non serve al Bari che probabilmente abdica definitivamente a fine febbraio ai sogni di promozione diretta, scivolando a -10 dalla Reggina. Non serve alla Ternana che non riesce a vincere uno scontro diretto in questo girone (e questo deve far scattare la molla dell’orgoglio in casa rossoverde) e non aiuta neanche alla rincorsa al secondo posto. Anzi è a rischio anche il terzo ora, visto che la Ternana è scivolata al quinto posto.

Ecco: questo è il punto più dolente di questo infrasettimanale. Questa Ternana non può valere quella posizione di classifica (oltre che quel distacco, che cresce sempre più, dalla Reggina dei record). I motivi possiamo trovarli dove vogliamo. Ma dovunque andiamo a cercare, anche fra i più pessimisti non avremmo mai trovato ad inizio anno qualcuno che avrebbe pronosticato una situazione del genere.

C’è ancora tempo per rifarsi. C’è ancora tempo per tirare fuori quel carattere che abbiamo visto oggi. C’è ancora tempo per scalare la classifica, presentarsi ai playoff in una posizione di rilievo. Per cominciare un nuovo campionato con una prospettiva diversa, con una mentalità ritrovata.

Ecco perché il segnale di stasera è un segnale positivo. La Ternana si sblocca, si ritrova mentalmente, non si abbatte e alza la mano. Non siamo finiti: ci siamo anche noi. Ora diamo continuità a questo messaggio...

Sezione: Editoriale / Data: Mer 26 febbraio 2020 alle 23:03
Autore: Ternananews Redazione
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