Un mercato difficile: la rosa c’è. Bene in difesa, varia a centrocampo, da scoprire in attacco. Ma il “miracolo” sono state le cessioni

Fabio Liverani e Carlo Mammarella - Foto TernanaNews
E’ stato il mercato il più difficile della recente storia rossoverde. Senza dubbio. L’imperativo, sebbene non compreso subito, era quello di alleggerire il monte ingaggi. Senza perdere – se possibile – la competitività della squadra. E possiamo dire sin da ora che il lavoro fatto da Carlo Mammarella ha sicuramente centrato gli obiettivi.
La Ternana esce completamente trasformata rispetto a come ha chiuso la passata stagione. E’ certamente meno competitiva, ma non per questo ha una rosa che non possa ambire a recitare il ruolo di “incomodo” nel girone B della serie C. Certo si devono incastrare ancora molte cose, soprattutto si deve creare un gruppo. Ora finalmente Liverani sa quali sono i giocatori su cui può contare e sui quale investire il suo tempo in allenamento. Non ci sono più le porte girevoli, non ci sono più tentazioni di mercato, non ci sono più distrazioni che possono arrivare da fuori. Ora ci si può chiudere – come lo stesso allenatore rossoverde ha detto – dentro lo spogliatoio, guardarsi in faccia e puntare dritto all’obiettivo. L’inizio non è stato promettente ma da ora in poi ogni eventuale errore dovrà essere considerato esperienza e non più esperimento.
Questo non significa che sarà facile, che da adesso è tutta discesa. Ora anzi inizia il difficile ma almeno ci sono delle basi concrete e certe.
La difesa rimane il reparto più solido della Ternana. A Vitali è stato affiancato D’Alterio arrivato proprio nelle ultime ore di mercato: un arrivo che potrebbe anche cambiare le gerarchie in porta. In difesa sono rimasti quasi tutti: i senatori (Capuano, Loiacono, Martella) e i giovani (Donati, Maestrelli) ai quali si aggiunge un profilo di grande esperienza come Meccariello e un giovane decisamente interessante come Balcot (che può essere utilizzato anche come esterno a centrocampo). Sulle fasce ci sono due elementi offensivi come Kerrigan (che però ora è infortunato) e Durmush a destra e la piacevole sorpresa Ndrecka a sinistra (che come alternativa avrà Martella o Donati).
In mezzo la pattuglia delle mezze ali è nutrita e con caratteristiche diverse ma decisamente interessanti: ai Vallocchia e Romeo (unici reduci della mediana della passata stagione) si aggiungono McJannet e Garetto. Mentre nel ruolo di regista si potranno alternare Proietti (che torna in rossoverde) e Tripi. C’è varietà e scelta.
L’attacco forse è il reparto dove ci sono più scommesse da dover vincere: a partire da Ferrante che è rimasto a Terni dopo i corteggiamenti di Crotone e Cosenza e si candida a un ruolo da protagonista. Insieme a lui Dubickas (sicuramente il più esperto dei nuovi arrivati) e alcuni talenti che speriamo sboccino definitivamente in maglia rossoverde: a partire da Orellana, per continuare con Leonardi e Longoni. Più Brignola che deve certamente dimostrare in maniera definitiva le sue qualità.
Poi ci sono i ragazzi provenienti dal settore giovanile che impreziosiranno la rosa: Biondini, Bruti, Coltorti su tutti che hanno già assaggiato l’erba della C. E qui la considerazione tecnica: la Ternana è una squadra certamente equlibrata, con delle alternative nei ruoli sicuramente valide. Certamente più competitiva (almeno sulla carta) nella fase difensiva che in quella offensiva, dove ci sono da vincere delle scommesse.
Piccolo retroscena di mercato: all’ultimo la società rossoverde doveva scegliere se occupare di fatto l’ultimo posto in lista con Meccariello o un attaccante (anche giovane) in più. La scelta dopo una profonda riflessione partita da Liverani è caduta su Meccariello per dare una certezza in più a un pacchetto arretrato che deve ancora registrarsi. Con la consapevolezza che giocatori con caratteristiche offensive possono arrivare anche dal centrocampo.
Poi la parte economica che come abbiamo detto è stata la bussola del mercato rossoverde. Le partenze (esclusi i fine prestiti e le scadenze contratto) sono state 11. Tanti nomi importanti a cui tutta la piazza è grata per la straordinaria stagione appena conclusa. Il problema non era certamente tecnico, ma economico. E qui il risultato è stato impressionante. Mammarella è riuscito a cedere la maggior parte dei contratti più onerosi, consapevole di fare un sacrificio che avrebbe portato dei benefici a medio termine. In totale sono stati tagliati quasi 3 milioni di euro lordi (costo azienda, già considerando eventuali contribuzioni date ai partenti, quando necessario) e ne sono stati reinvestiti meno della metà (per i nuovi arrivati). Insomma la Ternana è riuscita a costruire la propria squadra, sfruttando soltanto questa finestra di mercato, abbattendo il monte ingaggi di circa 1,6 milioni lordi.
Si partiva da circa 6,5 e si è arrivati a circa 4,9. E’ un risparmio che fluttua (visto che non abbiamo i conti precisi) fra il 25% e il 30% ai quali poi vanno aggiunti i premi di valorizzazione che la società che hanno mandato giocatori in prestito poi erogheranno alla società rossoverde. Oggi la Ternana è una squadra che si è rimessa in sesto. C’è ancora qualcosa da limare, soprattutto in prospettiva.
Il mercato più difficile della storia della Ternana si è concluso. E’ obiettivamente difficile pensare di fare meglio. Tutto è migliorabile, ma sinceramente questa squadra non solo ha mantenuto una credibilità e una competitività ma è riuscita ad essere contenuta nelle spese. Una sorta di piccolo capolavoro.
Ora la palla passa al campo, ma non solo. Se da una parte Liverani dovrà comporre un puzzle e dovrà – con l’aiuto della squadra – trovare un’anima e una mentalità, dall’altra si sta giocando proprio in queste ore una partita forse anche più importante fra avvocati e commercialisti per la cessione della società.
Ha ragione Liverani quando parla di obiettivi primari. I confini sono labili: ma adesso questa è la Ternana. E con questa, gli obiettivi, dovranno essere raggiunti. In campo e fuori.