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Un incubo che si materializza, 180’ di passione

Pensare di fare tre gol fuori casa e non portare a casa neanche un punto, in questa situazione di classifica è da impazzire, letteralmente. E la Ternana se la può prendere con chiunque, ma soprattutto con sé stessa. 

Non possiamo non sottolineare la reazione della Ternana, sia alla sconfitta contro l’Ascoli che durante la gara. E’ riuscita con una grande forza d’animo a ribaltare la partita e poi ancora dopo essere stata raggiunta a tornare di nuovo avanti. Ma non è bastato.

Non è bastata la voglia, la grinta, la determinazione dei ragazzi. Non è bastato buttare il cuore in campo, di andare oltre le proprie forze. Perché poi le forze ci hanno abbandonato.

La Ternana è come se in novanta minuti avesse vissuto il film della stagione. La speranza e la delusione insieme. La qualità dei fuoricategoria e l’ingenuità. La voglia e la freschezza, contro l’inesperienza e gli episodi. Anche quelli arbitrali perché quel rigore fischiato contro che ha ributtato la Ternana nel baratro a noi non va proprio giù. Non è neanche definibile un rigore da VAR: non era rigore e basta. E ripensi a quelli non dati alla Ternana.

Si sono rivisti degli errori in difesa da brividi: purtroppo dovuti all’inesperienza di chi era in campo (Boloca, in difficoltà per tutta la sua partita) e che ha giocato a causa degli infortuni altrui. Oppure all’utilizzo di giocatori offensivi in ruoli non necessariamente suoi: ma anche questa una situazione dettata dalla voglia di andare a vincere la partita. 4 gol subiti e 4 errori individuali: Boloca sul primo, Dalle Mura (troppo morbido, anche se poi Casiraghi ha fatto un gran gol) sul secondo, Sorensen per il rigore, Distefano sul terzo. Con l’espulsione ingenua di Boloca. 

E come se tutto questo non bastasse i risultati delle altre partite. Lo Spezia che vince è una grande mazzata. Il Catanzaro (prossimo avversario) che resta in corsa per il quarto posto. E poi – mentre stiamo scrivendo – il fatto che al Parma serva un punto (e non tre) per essere promosso.

Ora ci vuole un miracolo vero e proprio. Bisogna fare quello che non ci è quasi mai riuscito. Vincerne due di fila e potrebbe non bastare, soprattutto se davvero il Bari dovesse pareggiare.

Il morale è sotto i tacchi, la classifica è difficilissima. Il calendario (per le altre) si è ammorbidito e per la Ternana no.

Però finché c’è vita c’è speranza. E anche se la luce in fondo al tunnel è sempre più piccola, c’è. E bisogna metterci tutto quello che serve per ingrandirla. Due partite, 180 minuti. La salvezza diretta è praticamente un miraggio. I playout oggi devono essere visti come una ciambella di salvataggio, vera e propria. 

La Ternana è ferita, ma non è morta. E’ a un passo dal baratro. Serve ogni stilla di energia, non sentirsi battuti ora. Nonostante sembri proprio così. 

Ternananews Redazione

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