La Ternana ferma la sua corsa. E – almeno nel risultato – fa un passo indietro.
La Ternana non ha giocato male, ma ha perso. Non è andata in barca, ma ha lasciato i punti al Marulla. A testimonianza che la B è difficile e che si può perdere contro chiunque la Ternana perde a Cosenza, contro una squadra che sulla carta (ma solo sulla carta) sarebbe stata alla portata dei rossoverdi e avrebbe potuto permettere alla Lucarelli-band di fare un ulteriore salto in classifica.
La Ternana invece ha perso, punita da un avvio choc: sotto di due gol dopo appena 8 minuti, con una voglia di recuperarla che non è mai mancata e con la solita disattenzione che invece (soprattutto in B) ha spento ogni entusiasmo. Recuperare non è mai facile. Lo spirito della Ternana non è mancato: è mancata la lucidità, la manovra che avevamo rivisto nelle ultime partite stavolta è andata a singhiozzo. E non si può non fare riferimento, a proposito di questo, alle scelte effettuate da Lucarelli nell’approccio alla partita.
Fare 6 cambi rispetto alla formazione (presunta) titolare è un grande atto di coraggio. E non solo. E un atto di grande fiducia nei confronti dei tuoi giocatori. Ma il confine fra il successo e il fallimento è dato esclusivamente dal risultato. Perché sull’impegno dei giocatori non si può certo discutere, dal momento che non solo vengono (i giocatori) scelti da Lucarelli in base a valutazioni fatte durante le settimane. Sulle qualità neanche, perché tutti abbiamo detto che i giocatori della Ternana sono tutti importanti e forti. Però sull’opportunità di cambiarne così tanti sì, da una partita all’altra. Tenuto conto soprattutto del momento di forma e sul momento di “fiducia” sì. La Ternana – con un 11 pressoché definito – era nelle ultime partite la squadra più in forma della B. Rinunciare d’incanto a 5 giocatori, fra i più determinanti non è semplice da ammortizzare per nessuno. Pensare a una Ternana senza Falletti, Donnarumma, Palumbo, Sorensen, Defendi e Furlan (contemporaneamente) non è facile. Pensare che la Ternana ha comunque una squadra super competitiva è sinonimo di qualità della rosa. Verrebbe da chiedersi se era necessario fare 6 cambi tutti insieme. E qui la risposta te la può dare solo il risultato. Perché se vinci hai fatto bingo, se perdi hai rischiato troppo.
E quindi se il metro è questo Lucarelli ha rischiato troppo. Volendola leggere con questi occhiali il rammarico è ancora più grande di una sconfitta che comunque brucia. Con questo rammarico il bruciore è ancora più grande. Aver visto il cambio di passo diverso dopo le sostituzioni da una parte ti invita a dire che sarebbe stato il caso di non rivoluzionare la squadra, dall’altro dà comunque indicazioni importanti sulla rosa. Lucarelli partiva certamente con intenzioni e convinzioni diversissime da quelle di Mourinho in Conference League. Voleva dimostrare (e ne era convinto) che la squadra fosse di alto livello. Lo è, a prescindere dal risultato di oggi. Ma sicuramente non sono tutti nello stesso grado di “confidenza”. Del senno di poi sono piene le fosse, si dice a Terni…
Quindi ora sguardo direttamente a lunedì: con la consapevolezza che nonostante la sconfitta la Ternana è viva. E ha un’identità ben precisa. E’ stato un modo – anche questo – di scoprirlo
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