Tutti pronti (o quasi): nasce la nuova Ternana
Ora si inizia davvero e si fa sul serio. Abate può anche non leggere questo nostro attacco del pezzo, per lui ogni partita è importante e lo era anche l’esordio ufficiale (perso) contro la Casertana. Ma l’obiettivo grosso è il campionato. E qui che si dovrà misurare la squadra per i prossimi mesi. Per cui fra poche ore si inizia a fare sul serio. Ci sarà una tolleranza inferiore, ci sarà la necessità di rimanere sempre in alto, per tornare da dove la Ternana è caduta (facendosi male, soprattutto vista la seconda parte del campionato, vista la finale d’andata e le aspettative che si erano create).
Da adesso in poi Abate può leggere tranquillamente. La Ternana inizia con un vestito completamente nuovo, completamente diverso rispetto al passato, almeno quello recente. Abate, pur essendo esordiente in categoria, ha portato la sua visione di calcio. Ed è una visione moderna: costruzione dal basso, aggressione, pressione, movimenti, codifiche. E ha contagiato l’ambiente, anzi ha contagiato la squadra, che lo segue. Una squadra ancora in costruzione come sappiamo: ma la sua sfida è lanciata.
Noi siamo con lui. Con la sua idea di calcio che siamo già sicuri dividerà la città, appena arriveranno i primi balbettii. E allora – pur non volendolo – mettiamo le mani avanti. Inutile stare con il fucile puntato per cominciare una critica (pretestuosa). Ci sono forze contrastanti: da una parte la necessità di partire subito bene, di cominciare a fare punti, di dimostrare subito il valore della squadra e le sue ambizioni. Dall’altra la necessità di avere tempo (e quindi pazienza) per mandare a memoria le indicazioni e la filosofia calcistica del nuovo allenatore rossoverde. Il miracolo è farle entrambe, contemporaneamente. Imparare vincendo. E’ questa la grande sfida che ha di fronte oggi la Ternana.
Ma non si deve commettere un errore (che a nostro avviso sarebbe macroscopico) da parte della piazza. Pretendere che in poche settimane Abate (insieme a Mammarella e Foresti) possa rimediare alla retrocessione e alle difficoltà che sta affrontando questa proprietà.
E’ vero che la buona volontà non basta e al massimo aiuta. Ed è vero anche che il credito è davvero ai minimi termini. Questa Ternana deve dimostrare da subito, perché troppe sono state le delusioni e troppi sono i malumori che serpeggiano fra la tifoseria. Ma non possono essere né la squadra né l’allenatore a doverne subire le conseguenze.
Il processo di costruzione di una squadra vincente non è terminato. E non parliamo soltanto di mercato, sebbene sia una parte importante. Parliamo di meccanismi da oliare, di personalità da plasmare, di unità di intenti. Un’unità fondamentale fra tutte le componenti per riuscire a fare un campionato all’altezza della Ternana: quindi di vincere.
E allora prendiamo spunto da uno delgi inni rossoverdi: “alza le bandiere, e grida al cielo Fere, una sola voce insieme a te”