Siamo ufficialmente entrati nel nuovo anno e, più che di bilanci dell'anno appena trascorso (peraltro già abbondantemente stilati), credo che sia il caso di parlare di prospettive per la nostra amata Ternana.
Cosa potrebbe portarci, dunque, il 2020 in chiave rossoverde?
Ovvero, cosa è lecito augurarsi?
È inutile nascondersi che il discorso promozione diretta in serie B appare quantomeno utopistico, tanto abissale, se non addirittura incolmabile, appare il distacco attuale dalla Reggina di Mimmo Toscano.
Nè appare realisticamente ipotizzabile che la formazione calabrese possa incappare in un girone di ritorno talmente disastroso da farle scialacquare la cospicua dote di punti di vantaggio attualmente in suo possesso.
Non dimenticherei inoltre la presenza nel girone di quel Bari, attualmente secondo in classifica, da tutti additato come il più serio candidato all'eventuale vittoria nei play-off dato l'eccezionale valore intrinseco della squadra (e non solo).
Come se non bastasse tra i piedi delle Fere ci sono attualmente altre due squadre assolutamente disposte a non mollare, Monopoli e Potenza; senza scordarci di qualche altra formazione che nel girone di ritorno potrebbe risalire la corrente, grazie magari ad una oculata campagna acquisti di riparazione.
Ergo, la Ternana, per cercare di centrare l' ambizioso risultato prefissato dalla società (ovvero la promozione in Serie B), dovrà innanzi tutto "trovare se stessa", eliminando una volta per tutte i limiti ripetutamente palesati nel corso del girone di andata; dovrà conseguentemente ottimizzare il proprio rendimento, evitando possibilmente altre fragorose cadute casalinghe, per poi sperare infine che qualcuno giunga "cotto" ai play-off...
Impresa tutt'altro che facile, anche se non impossibile.
Appare pertanto inevitabile che per alimentare le residue e, se mi è concesso, "risicate" speranze di approdo nella Cadetteria, si renderà innanzitutto necessario operare saggiamente nel corso del calciomercato invernale, inserendo quei due o tre giocatori di valore assolutamente indispensabili per completare una rosa che allo stato attuale risulta essere parzialmente deficitaria.
I ruoli, per quel che si è visto, li conosciamo tutti, quindi mi taccio.
Nè può essere sottaciuta la necessità di provare a vincere la Coppa Italia di categoria, perché questo significherebbe avere la possibilità di entrare direttamente nella fase finale dei play-off, saltando i cervellotici preliminari.
E anche questa non sarà impresa di poco conto, visto che in semifinale il rossoverdi se la dovranno vedere con quel Catania che, aldilà della catastrofica situazione societaria (che ne potrebbe provocare addirittura l'esclusione dal campionato), non fa però mistero, per bocca dei suoi massimi responsabili, di puntare decisamente alla conquista della Coppa per i medesimi motivi della Ternana.
E sappiamo perfettamente che il Catania, pur con i suoi problemi, è pur sempre il Catania, per storia,  blasone, pubblico, forza indiscutibile della squadra, ecc.
Intanto cominceremo col giocare la partita di andata in casa...
Poi, ammesso e non concesso che si riesca a doppiare lo scoglio etneo, ce la dovremmo vedere in finale con la vincente tra la FeralpiSalò (squadra tutt'altro che facile da superare) e la Juventus Under 23; che solo a pronunciarne il nome mi si rizzano i capelli in testa...
Ci aspetta, pertanto, un girone di ritorno da vivere sul filo della lama di un rasoio.
La speranza a questo punto è che, stemperate le polemiche che hanno accompagnato la fase finale del girone di andata, metabolizzato quel senso di malcontento che continua a regnare ancora in parte della tifoseria (per non parlare del Presidente-Patron) ed operato in maniera più che oculata nell'appena iniziato calciomercato di gennaio, si riesca a ritrovare quella serenità assolutamente indispensabile per ripartire con il piede giusto nella fase discendente del torneo.
A cominciare dalla trasferta di Potenza (12 gennaio), dove sarà assolutamente indispensabile vincere per alimentare i residui sogni di gloria.
Insomma, per farla breve, sarà una autentica partita da "fuori i secondi", traslando la pittoresca, ma suggestiva espressione dal mondo della boxe.
Questo se vogliamo essere realisti più del re, come il sottoscritto ama sempre essere.
Se invece vi piacciono i miracoli, allora è tutto un altro discorso.
Peccato, però, che in genere si verifichino soltanto una volta
E noi quel miracolo, con quella squadra, con quell' allenatore e con quel D.S., l'abbiamo già vissuto il 18 maggio del 2017.
E se al tempo fossero stati tutti confermati, oggi ci troveremmo ancora tranquillamente in serie B; e forse più su...
Ma è inutile gettare del sale su ferite ancora aperte.
Perché, per dirla alla Franco Califano, "tutto il resto è noia" ...

Sezione: Editoriale / Data: Ven 03 gennaio 2020 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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