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Ternana, primi segnali positivi, ora serve la “cura Breda”

La prima Ternana di Roberto Breda ha lanciato segnali positivi. Peccato sia mancato il successo, che pure avrebbe meritato, sarebbe stato il giusto coronamento di una buona prestazione. Soprattutto avrebbe dato una scossa importante ad una squadra che quest’anno ha vinto una sola volta.

Miglioramento nell’organizzazione della manovra, nelle posizioni e nei compiti in campo ma, crescita anche nelle prestazioni dei singoli che, probabilmente, sono anche figlie di compiti maggiormente definiti, di movimenti codificati.

Insomma, segnali positivi. Ora però i segnali debbono diventare continuità, la norma per una Ternana che probabilmente farà fatica a cambiare pelle, a diventare somigliante alle squadre figlie dei concetti tattici di Breda. Perché la squadra è stata costruita in funzione delle scelte tattiche di Lucarelli che sono diverse da quelle di Breda. Quindi toccherà a quest’ultimo cercare di tirare fuori il massimo da un gruppo che gli ha mostrato subito grande disponibilità. Breda ha più volte dichiarato che la prossima non sarà la sua Ternana ma la Ternana di tutti, ovvero di tecnico e squadra. Perché sta proprio all’allenatore mettere ogni calciatore nelle condizioni di rendere al massimo delle sue possibilità. Quindi sarà più Breda ad aggiustare la Ternana cercando di far coesistere le sue idee con l’organico a disposizione ottenendo il migliore prodotto possibile.

In qualche reparto c’è un discreto affollamento (difesa) mentre a centrocampo, ad esempio, è evidente che qualcosa ancora manca. Potrebbero diventare temi d’affrontare in sede di calcio mercato invernale perché, come hanno dichiarato sia il presidente Guida che il diesse Capozucca, se si rileverà la necessità d’intervenire la società interverrà.

Intanto però tocca a Breda e alla squadra cercare di migliorare il prodotto lavorando su due aspetti fondamentali che fin qui hanno penalizzato enormemente la Ternana: sfruttare al meglio le occasioni create, riducendo al minimo le disattenzioni difensive. Perché i numeri di questa prima parte di campionato dicono che la Ternana ha ottenuto meno di quanto ha prodotto e subito più di quanto ha rischiato.

Ma gol fatti e subiti sono spesso figli del livello di serenità che vive la squadra. E la Ternana ultima in classifica tanto serena certo non può esserlo: si è visto con lo Spezia che in certi momenti la palla scotta e ti porta a commettere errori, sbavature che costano punti.

Quindi è soltanto il lavoro che può far uscire la Ternana dal tunnel, Lavoro fisico per poter accrescere il livello di aggressività di una squadra che fa poco pressing, che raramente va a recuperare la palla nella metà campo avversaria. Lavoro per far rimandare a memoria movimenti e principi di gioco che in parte si sono visti a La Spezia.

C’è da lavorare, e tanto, ma questa per Breda non è certo una novità.

Massimo Laureti

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