Ternana, prenditi questa serie B

Massimo Laureti
Sarà un’impresa ma la squadra rossoverde può riuscirci
Ottimismo, certo. Realismo, altrettanto vero. Mescolate i due ingredienti e avrete il mix giusto necessario per superare l’ultimo ostacolo che separa la Ternana dal ritorno tra i cadetti. Una operazione possibile anche se estremamente complicata, al netto della forza di un avversario che ha fatto della convinzione di risalire in B il proprio mantra, anche quando i fatti (risultati) non gli davano ragione.
La Ternana ce la può fare, dicevamo. Perché no? Deve recuperare un gol che non è come scalare l’Everest. Però quel gol che divide le due squadre resta pur sempre un’asperità da tenere in debita considerazione. Se l’affronto a peto in fuori rischi di restare senza fiato a metà ascesa, se ci vai contro col passo del cicloturista allora rischi di arrivare fuori tempo massimo. Per questo servirà attenzione e misura anche nell’atteggiamento tattico, nell’approccio alla gara.
Ottimismo dunque perché il campionato prima ed i play off più recentemente, hanno dimostrato che la Ternana ha le qualità per battere qualunque avversario in questa categoria, in un girone che si è rivelato essere il più competitivo dei tre visto che la finale la giocano due sue “figlie” e che una terza, il Rimini, ha fatto sua la Coppa Italia. Quindi girone B al top e Ternana al top tra i top, insieme al Pescara.
Realismo però perché vere tutte le qualità della Ternana è altrettanto vero che il Pescara è pur esso squadra forte, capace di trovare il gol con una certa facilità e che, soprattutto, può contare su due risultati, vittoria e pareggio, per salire in B. La differenza la fa quel gol fortunoso e fortuito con il quale Letizia, spalla di Ali permettendo, ha spostato la bilancia dalla parte abruzzese nella partita di andata.
Testa fredda e cuore caldo
Fabio Liverani anche stavolta si trova a sfogliare la margherita. Non per scegliere i titolari tra i tanti. Bensì per capire quale dei suoi calciatori può rischiare dall’inizio visto che si ritrova, soprattutto a centrocampo, con un gruppo di atleti che non hanno i novanta minuti nella gambe (parole del tecnico) ma che potrebbero venir buoni per una frazione di gara. Da qui la necessità di sfruttare al meglio i cinque cambi, senza esagerare ma lasciandosi in serbo delle cartucce da utilizzare a seconda delle necessità.
Ma chiunque sarà chiamato in campo dovrà dimostrare di avere le qualità base di queste are, ovvero i tanti celebrati cuore caldo e testa fredda. La testa lucida per leggere e affrontare di conseguenza le varie fasi della partita che proporranno situazioni e soluzioni diverse. Il cuore caldo perché quando si gioca la gara del dentro o fuori il cuore da gettare oltre l’ostacolo spesso fa la differenza.
C’è chi sogna di vincere e chi è convinto di averlo già fatto
Approcci diversi tra e due tifoserie. D’accordo “l’Adriatico” sarà gremito da ventimila tifosi del Pescara che cercheranno di sovrastare il tifo dei 500 ternani. Lecito, anzi scontato. Quello che stupisce è l’atteggiamento contraddittorio della tifoseria abruzzese. Prepara la festa da giorni invitando anche a negarsi la gioiosa invasione di campo finale poi, inaspettata (?) si mette a sparare fuochi artificiali nella notte sotto le finestre di Capuano e soci. Sembra paura più che convinzione.
Una piccola crepa in quella frase che ci è rimbalzata in testa per tutta la stagione. “Andremo in B direttamente o con i play off”. parole e musica di Silvio Baldini che nelle sfide finali con la Ternana ha invece scelto la strada del silenzio. Lui è il più saggio, ha capito che la partita è aperta e che è tutta da vincere. Fin qui contro la Ternana ha vinto due volte in trasferta e pareggiato una volta in casa. Manca il terzo risultato. Forse ci sta pensando anche lui. Sai com’è la scaramanzia…