Siamo all’epilogo. Il più atteso, quello alternativo al sogno più grande. Play out quindi, visto che lo Spezia si è guadagnato sul campo la salvezza diretta nella quale, magari senza dirlo, in silenzio, sperava la Ternana, stante la delusione mostrata alla fine del match di Piacenza.

Guai però a far passare o soltanto a pensare per un istante che i play out siano un ripiego, un traguardo minore. Perché ognuno di noi deve ricordare com’è cominciato questo campionato, come si è sviluppato, quanti ostacoli si sono posti sulla strada di una squadra assemblata in fretta, poi modificata, che ha vissuto momenti anche di sconforto dai quali è sempre riuscita a risollevarsi facendo leva, prima di tutto sulle proprie forze.

Basta ripercorrere l’ultimo spicchio di campionato con quella sorta di ottovolante che ha portato Capuano e soci al sogno salvezza diretta dopo i risultati formidabili di Cremona e Brescia, quindi, dopo le sconfitte con Ascoli e Sudtirol quel sogno, quel traguardo sembrava essere scivolato via, inesorabilmente.

Invece sono arrivate due vittorie proprio nel momento più difficile, con la squadra messa in croce da infortuni e squalifiche che, di fatto, ne hanno tolto di mezzo una buona metà proprio quando c’era da piazzare lo scatto decisivo.

Però la squadra anche nelle ultime due sfide ha saputo reagire, rispondere sul campo a chi pensava fosse ormai alle corde. Si è aggrappata ai gol di un ragazzino, di quel Filippo (Pippo) Distefano che Breda ha saputo plasmare in un giocatore totale (o quasi) anche con qualche panchina magari mal digerita, dalla quale però Distefano è uscito con il furore giusto.

Lui ha saputo reagire come tutta la squadra per questo ci piace porlo ad esempio della rimonta rossoverde. Che però, già perché c’è sempre un però, non è ancora finita.

La prima metà della rappresentazione, in due atti (Catanzaro e Feralpi) è andata in scena tra gli applausi del pubblico pagante. Un trionfo. La seconda metà andrà in scena nei due prossimi giovedì. Andata a Bari e ritorno al Liberati. Due partite contro un avversario tosto che pensava di dover giocare per la serie A e che si ritrova invece a battagliare per non scendere in serie C.

Due sfide senza ritorno, partite che non ammetteranno errori perché ogni sbaglio, ogni distrazione potrebbe risultare decisivo. Proprio per questo saranno i 180 minuti decisivi di una stagione che, per quanto abbiamo visto, la Ternana meriterebbe di chiudere con il sorriso stampato in faccia.

Come finirà nessuno può saperlo perché il risultato è sempre figlio di mille episodi, di dettagli che spesso diventano fondamentali. Noi però abbiamo una certezza: questa Ternana non deluderà la propria gente perché saprà mettere in campo tutto quello che ha. Tutto quello che una stagione devastante avrà lasciato nelle gambe e nella testa di giocatori e tecnici.

Basteranno per centrare l’obiettivo, per completare l’impresa, per entrare nel sogno e goderselo con pieno merito? Lo scopriremo insieme.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 14 maggio 2024 alle 15:00
Autore: Massimo Laureti
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