Stavo riflettendo sulle tante stranezze del mondo del calcio. D’accordo ci sarebbe altro a cui pensare ma stavolta è così. E ovviamente le stranezze le restringo al mondo rossoverde. Cosa c’è di strano? Una su tutte: la capacità di banalizzare anche qualcosa d’importante, l’incapacità di godersi il momento.

Va bene, la Ternana ha finito maluccio perché quattro sberle ad Ascoli doveva e poteva evitarsele. Però ha confezionato un eccellente girone di ritorno dimostrando di avere le basi per costruire qualcosa d’importante in un futuro anche imminente. Con la salvezza conquistata con largo anticipo ci sarebbero tutti gli ingredienti per trascorrere una primavera serena. Specie dopo aver saputo dalla Lega che il calendario osceno partorito in virtù dei mondiali invernali ai quali l’Italia non ci sarà, è stato cancellato e che il prossimo sarà regolare, con due soli turni infrasettimanali.

Invece niente. Vinci il derby e il presidente s’incazza perché il campionato vale sette euro come un piatto di prosciutto in una trattoria così così. Il tecnico se la prende e si cuce la bocca anche dopo il faccia a faccia (occhio c’era anche il diesse Leone) con il presidente che, evidentemente ha spiegato i motivi, sicuramente validi, che lo portano a puntare deciso alla serie A.

Insomma, ci sarebbe o no di che far festa dopo un annuncio del genere? E invece niente. Silenzio tombale sulla Ternana che sembra quasi uscita da un incubo. Dal campionato che in partenza doveva produrre una salvezza tranquilla resa più friccicarella da quel “silenziosamente ambiziosi” proposto da Cristiano Lucarelli a Sky, siamo passati al campionato che vale una fetta di prosciutto nemmeno di prima qualità visto il prezzo.

Stante l’età sono propenso a pensare che i fatti sono due. O non ci hanno raccontato tutta la verità in partenza e che pertanto gli obiettivi erano ben diversi e allora sì che si potrebbe storcere un po’ la bocca per il decimo posto. Oppure ci sono frizioni latenti all’interno del gruppo (presidente, tecnico, diesse, squadra) che aprono a qualche scenario inaspettato.

Per ora nessuno spiega fino in fondo e così, stante il mio voler essere ottimista o riflessivo (fate voi)  sono portato a credere che non tutto sia ancora chiarito, che sul tavolo Bandecchi non abbia poggiato tutte le carte a sua disposizione. Carte che riguardano la campagna di rafforzamento della squadra in primo luogo visto che Lucarelli e Leone sono contrattualizzati (il tecnico con scadenza 2025). Proprio il tecnico aveva parlato di una comunicazione presidenziale che lo informava sull’arrivo di quattro Under per rimpolpare l’attuale organico. Notizia che dovrebbe averlo un po’ sorpreso e che forse non si coniuga al meglio con la voglia di serie A, anche se la Cremonese c’è arrivata grazie agli under molto bravi.

Insomma, penso che siamo in una fase di parata e risposta (come nella scherma) anche se con tempi dilatati. Non tutto mi sembra chiarito. E il silenzio non fa altro che alimentare i pensieri. Che in questi casi, succede a tutti, sono più spesso neri che gioiosi.

Altra occasione persa per godersela un po’. E dire che Bandecchi  voleva abolire quel “semo nati per tribbolà” che fa tanto, troppo ternano.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 09 maggio 2022 alle 14:00
Autore: Alessandro Laureti
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