Ternana: non è affatto finita

Ternana: non è affatto finita

La Ternana - Foto Ternana Calcio

La delusione deve essere smaltita subito e la rabbia per quello che è successo in novanta minuti imprevedibili deve essere subito convogliata nella partita di Pescara. Ora gli abbruzzesi hanno un vantaggio, ma non hanno vinto nulla. Ancora. Per vincere non devono perdere. E la Ternana può vincere a Pescara: questa Ternana può vincere a Pescara. Perché anche nelle difficoltà di questa serata tutta storta, la squadra ha dimostrato di essere viva, compatta e organizzata.

Quella di stasera è una sconfitta che brucia perché è stata semplicemente figlia degli episodi, non certo lo specchio fedele di quello che si è visto sul campo, non la vera differenza di valore fra le due squadre. La Ternana costretta in 10 dopo una manciata di minuti non si è abbattuta, ha chiuso gli spazi, è riuscita a ripartire con difficoltà è vero, ma non ha mai prestato il fianco e non ha mai subito. E’ stato bravo Vannucchi, è vero, in almeno tre circostanze, ma lo è stato anche Plizzari in due. E per superare Vannucchi è stata necessaria una deviazione. Sfiga nella sfiga. Non bastava l’inferiorità numerica per rendere difficile la partita, ci si è messa pure la deviazione, su un tiro da 30 metri, sulla schiena di un Cicerelli generosissimo.

Ora il muro è più alto, ma non è invalicabile. Questa Ternana ha tutte le armi per poter vincere a Pescara, senza dubbio. Perché è tonica fisicamente, perché mentalmente è stata dentro la partita sempre, perché ha la qualità necessaria per poter mettere in difficoltà l’avversario. Perché avrà la rabbia in corpo di aver subito una sconfitta in maniera non meritata e figlia di episodi. Intendiamoci: non è che il Pescara ha rubato nulla, ma ha avuto tutto che girava dalla propria parte. E quindi siccome ogni partita fa storia a sé la Ternana non deve assolutamente considerarsi fuori, nessuno dei tifosi deve considerarsi fuori, così come non lo faranno i giocatori.

Ci sono ancora da giocare novanta minuti, da giocare al massimo delle proprie possibilità. Senza particolari pressioni o pensieri. La Ternana deve vincere e solo una gara quindi dovrà preparare: per cercare di sbancare l’Adriatico. Sarà una partita con un canovaccio diverso, ci sarà un pubblico caldissimo, ci sarà un Pescara che dovrà decidere se speculare sull’uno a zero o se invece cercherà di chiudere il discorso promozione. Ma l’impresa, per quanto difficile, è nelle corde di questa squadra. Che ha saputo reagire alle tante cadute di questa stagione, e lo ha fatto sempre con grande efficacia. Nulla è perduto.

Le partite vanno giocate e la Ternana le ha giocate. Sa come si fa. E’ solo finito il primo tempo. Il secondo per fortuna si gioca in parità numerica, si gioca con delle motivazioni diverse. Si gioca con la possibilità di capovolgere tutto. Perché questa squadra non si è disunita, è stata compatta, ha cercato – anche con le scelte dalla panchina di Liverani – di preservare la sua caratteristica: due mezze ali pronti ad approfittare dello spazio (Donati e Cicerelli, dopo l’espulsione di Vallocchia) e il doppio compito richiesto a tutti, ma soprattutto agli esterni.

Il Pescara si conferma la bestia nera delle Fere: in tre confronti soltanto un pareggio (fuori casa). Due vittorie su due al Liberati, entrambe in condizioni assolutamente particolari, ma il campo ha detto questo. Ma ricordandoci di quello che è successo all’Adriatico la Ternana sa benissimo che nessuno è imbattibile. Quella Ternana dominò e non riuscì a segnare: ora serve almeno un gol. Niente di trascendentale per questi ragazzi, per questo gruppo, per questa squadra. I conti si fanno sabato sera: ora è solo il momento di incalanare la rabbia, la delusione e portarsela nella borsa in trasferta. Da tirare fuori nel momento opportuno. La Ternana ha giocato da Fere: lo farà anche nell’ultimo impegno stagionale.