Ternana, niente paura è solo una partita
Massimo Laureti
Ecco l’Arezzo che fin qui ha dimostrato di essere la squadra più forte del lotto a suon di vittorie, nove a fronte di una sola sconfitta, segnando gol in grande quantità (20), subendone pochi (6) allungando in classifica sulle seconde che adesso sono scivolate a 4 punti dai toscani che nell’ultimo fine settimana ne hanno rifilati tre a domicilio al Ravenna.
Per la Ternana che in classifica insegue al quarto posto con 10 punti da recuperare al netto della penalizzazione che, prima o poi, le cadrà addosso, è l’occasione migliore per misurarsi nello stato di forma attuale, nella forza del gruppo, nelle possibilità di crescita e, di conseguenza, in quelle di rosicchiare qualche punto alle prime.
Si direbbe un test ad altissimo contenuto di difficoltà ma anche di straordinario fascino e di enormi importanza. Misurarsi con i migliori è come guardarsi allo specchio e capire cosa manca ancora per essere a quel livello. Insomma, quasi una prova del nove o della verità dopo mesi di lavoro in silenzio, di sofferenze partite per un avvio ritardato e tante vicissitudini che non sembrano avere ancora smesso di tartassare la Ternana.
Sarà la partita che abbiamo atteso, che probabilmente ha atteso anche Fabio Liverani che a quel suo refrain “la squadra ha grandi margini di miglioramento” vorrebbe aggiungere una sorta di unità di misura, una percentuale che forse il faccia a faccia potrà dargli con un margine di errore accettabile.
Sarà una sfida a distanza tra due attacchi tanto forti quanto diversi
Tre punte nell’Arezzo che ha nell’ex rossoverde Pietro Cianci il suo riferimento offensivo, il giocatore che sa cucire il gioco, aprire varchi ma anche andare a chiudere sulle scorribande di due velocisti come Tavernelle e Pattarello. Tutta gente che ha dimostrato di saper scassinare anche le casseforti con le combinazioni più complicate contando anche su un Ravasio che quando entra combina più di un guaio..
Due gli attaccanti che invece proporrà Liverani. Con ogni probabilità Ferrante e Dubickas perché con loro due davanti la squadra ha funzionato bene, ha creato e segnato anche con combinazioni tra i due a dimostrazione di un’intesa che è parsa quasi naturale. Senza dimenticare Pettinari, Leonardi, Orellana che possono agire da guastatori in corso d’opera.
Vincerà il più forte o chi riuscirà a metterci dentro la maggiore carica agonistica
Potranno essere i dettagli a fare la differenza perché, sulla carta, non sembra ci sia una squadra in grado di “asfaltare” l’altra come fosse una passeggiata di salute. Dettagli fa rima con attenzione, con intelligenza tattica che deve saltare fuori quando la palla ce l’hanno gli altri e diventare cinismo, determinazione, scelte giuste quando invece la sfera è tra i piedi di Capuano e soci.
Ma c’è una qualità che non dovrà mancare nel borsone dei rossoverdi: la carica agonistica la “tigna” ternana che è un po’ la copia locale del “cazzimm” napoletano. Quel furore che i tifosi chiedono a gran voce ad una squadra che sognano operaia come lo sono state tante altre edizioni di Ternana vincente negli anni. Perché il campionato è appena cominciato e nel mese del centenario un successo sulla capolista ci starebbe come un quadro d’autore sulla parete del soggiorno.
