Mamma mia. Solo queste sono le parole che vengono in testa dopo la terza sconfitta in casa dopo le prime cinque partite. Possiamo trovare tutte le scuse di questo mondo a questa partenza shock (in casa). Ma le parole rimangono sempre quelle: mamma mia!
Peraltro la Ternana non vince dal 14 settembre. E’ vero ha fatto una partita in meno, ma non è sicuro che avrebbe vinto quella, visto l’andazzo.
E’ stata sfortunata anche stavolta la squadra. Che stava certamente giocando meglio del Trapani e che stava meritando il vantaggio. Anzi forse era anche troppo poco l’1-0 per quello che si era visto in campo. Squadra tonica, aggressiva, corta. Pericolosa, frizzante. Era una bella partita, era una bella Ternana.
Poi è arrivata la frittata di Masi e la partita è cambiata. Il Trapani è venuto fuori, i rossoverdi hanno cercato di vincerla lo stesso. Hanno pure avuto la possibilità, ma i siciliani hanno preso il sopravvento. Naturale. E naturalmente è arrivata la sconfitta.
Una sconfitta arrivata contro chi fuori casa non aveva mai vinto. Contro chi fuori casa nelle ultime due partite aveva preso 11 gol. Era il momento migliore per invertire la tendenza.
Mamma mia! Ma ora bisogna frenare l’emorragia. Ma soprattutto bisogna capire una cosa: se questa era indicata da tutti come la partita della svolta, quella del riscatto bisogna mettersi in testa due cose, il prima possibile.
Uno: questa squadra deve pensare a salvarsi. Punto. Lo diciamo da sempre, lo diciamo ora. Perché è giovane, perché (ad oggi) è più debole rispetto allo scorso anno (quando ha faticato per salvarsi). Questi ragazzi sono tutti bravi e a nostro avviso anche forti: lo diventeranno. Magari durante questa stagione. Ma non lo sono ancora.
Due: quando costruisci una squadra cercando di risparmiare non è certo che lotti per la vetta. Anzi. Devi indovinare tutto. Tutti i giocatori. Invece non è successo: qualcuno è (ancora) una scommessa, qualcuno è infortunato, qualcuno è troppo giovane, qualcuno non sta rendendo come ci si aspettava.
E in più tutti questi giocatori non devono rilassarsi neanche una partita. Non se lo possono permettere. I giovani (bravi o no) hanno bisogno di esperienza. Non bisogna essere presuntuosi. Questa squadra alle volte manca di malizia e personalità. E si vede.
Ora non c’è tempo neanche per pensarci. Si torna subito al lavoro. C’è il turno infrasettimanale, poi ancora il Cittadella fra sette giorni di nuovo a Terni. Bisogna buttarsi tutto alle spalle e guardare avanti. Tesser sa già dove intervenire. Bisogna aver fiducia. Altrimenti altro che “mamma mia”…
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