Il pareggio di Vibo Valentia non farà strappare i capelli dall’entusiasmo però è d’accettare di buon grado. Perché la squadra di casa veniva da quattro vittorie interne consecutive, perché gioca un calcio aggressivo e di discreta qualità, e perché la Ternana doveva smaltire le scorie di una sconfitta interna devastante. Se poi si aggiunge il brutto primo tempo giocato dai rossoverdi con dentro un paio di scelleratezze che avevano consentito ai padroni di casa di passare in vantaggio, il quadro è completo.

Per cui applausi alla reazione di Mammarella e soci, al buon secondo tempo disputato, al primo gol su azione da palla inattiva con la zuccata vincente di Ferrante sull’angolo calciato dall’esterno mancino.

E così il bicchiere diventa mezzo pieno, anzi direi anche quasi pieno.

Nonostante questo la classifica parla di una Reggina inarrestabile, per ora, imbattuta e avanti di cinque punti. Quindi al momento è la squadra di Toscano la prima favorita per la promozione diretta come testimoniano i suoi numeri: zero sconfitte, migliore attacco e seconda migliore difesa con Corazza (9 gol senza rigori) miglior cannoniere del girone.

Però i numeri della Ternana non sono da buttare, tutt’altro, perché viaggiare a quasi due punti per ogni partita è un bell’andare, specie se il ritmo sarà capace di mantenerlo fino alla fine. Insomma, la Ternana deve fare il suo, come a mio avviso sta facendo. Se poi troverà una squadra che saprà fare tanto meglio, giù il cappello.

Anche perché il tutto va rapportato all’obiettivo fissato dalle società. Reggina e più ancora Bari e Catania o Catanzaro hanno parlato senza mezzi termini di promozione diretta. Bandecchi, prima voce di casa nostra, si è espresso su altri livelli di competitività. Lui ha chiesto la salvezza con l’aggiunta di quel “poi vedremo” che vuol dire tutto e niente.

Insomma, se realmente Bandecchi sogna soltanto la salvezza la Ternana sta facendo cose mirabolanti. Se viceversa, come credo, pensi a traguardi più importanti c’è da fare qualche distinguo. Perché questa Ternana sembra bene attrezzata per entrare nei play off, un po’ meno se si pensa addirittura alla promozione diretta come stanno a dimostrare queste prime dodici giornate di campionato.

Però a questo punto della stagione, anche per non generare confusione e false aspettative, sarebbe utile che il “patron-presidente” chiarisse una volta per tutte il proprio pensiero. Prima di tutto ai suoi collaboratori (diesse, tecnico, squadra e via dicendo) ma più ancora alla piazza. Con un ragionamento sereno che parli anche di investimenti (sulla squadra) e di futuro. Perché lui, a differenza di tutti gli altri, non deve temere contestazioni.

La piazza sa quanto ha fatto fin qui senza ottenere quanto sperato. Si aspetta il riscatto, ovvero il ritorno in serie B e una società che abbia basi solide per restarci. Ma se non dovesse essere una priorità assoluta o comunque un traguardo da conquistare anche passando per la strettissima porta di servizio, nessuno alzerebbe la voce per gridargli contro. Importante è conoscere la verità. Importante è avere condivisione del programma perché soltanto così si arriva alla vera fidelizzazione di una tifoseria che fin qui ha sostenuto la squadra anche se in otto-novemila anziché in quei 12mila che hanno sottoscritto l’abbonamento.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 29 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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