Filippo Damian, centrocampista di 23 anni in entrata e un altro centrocampista, ancora più giovane (20 anni) Giuseppe Argento al Siena. Scambio di prestiti per aggiungere un elemento con buona esperienza nel gruppo di Fabio Gallo in luogo di un giovane che a Siena, probabilmente, troverà maggiori opportunità. Damian di fatto arriva a sostituire Viola. Insomma, com’era prevedibile, soltanto piccole cose nell’ultimo giorno di mercato. Rifiniture per una Ternana che ha sicuramente un buon organico, solido, costruito con attenzione e idee chiare, con diversi mancini come piace al tecnico, con attaccanti di grande movimento e terzini che sanno spingere più che difendere. Una squadra costruita per giocare al calcio, per imporre la propria manovra per larghi tratti di una partita. Non è arrivato il terzo portiere (a proposito bravo Vitali alla prima con la Viterbese vittorioso a Bari, un ragazzo che tornerà utile in futuro) ma tra gli svincolati il diesse Leone avrà modo con ogni probabilità di pescare l’elemento giusto. O magari all’occorrenza potrà chiamare in causa il portiere della Berretti.

In ogni caso non era lecito attendersi molto di più dalle ultime ore del mercato perché, come detto, la Ternana ha un organico ormai definito avendolo costruito, tra l’altro, nei tempi canonici (o quasi) a differenza di antiche abitudini. La Ternana non aveva bisogno di aggiungere troppi elementi ad un organico che sta dimostrando di avere buone qualità, un’organizzazione definita e voglia di crescere, di migliorarsi dove fin qui ha denotato lacune. Gallo ne è soddisfatto, il diesse pure e patron Bandecchi sembra apprezzare quanto fatto fin qui.

Insomma, la situazione, una volta tanto sembra essere idilliaca o quasi visto che pure il popolo rossoverde dimostra di apprezzare. Domenica si è rivisto un bel Liberati con presenze in ogni curva, in entrambe le tribune. Ed è ozioso, per quanto mi riguarda, metterci qui a discutere su quanta gente c’era. Erano tanti, forse ottomila, Di sicuro non i 12005 abbonati. Quelli raramente potremo ritrovarli tutti in una volta. Ma che importa. Quelli di domenica erano tanti e pochissime altre società possono vantare tanta gente allo stadio. E’ un inizio ma se fosse anche sempre così sarebbe un grande risultato. Per il presidente Bandecchi che ha avuto l’idea giusta ma che soprattutto ha probabilmente resettato il suo modo di vivere il calcio cambiando strategia, rientrando nei canoni più vicini al campionato che frequenta, alla città che calcisticamente rappresenta.

Piuttosto la crescita dei tifosi impone anche un miglioramento dei servizi. Dalla sistemazione del parcheggio che ormai è ai limiti dell’accessibilità (operazione da concordare con l’amministrazione comunale), alla sistemazione dei servizi igienici della tribuna, al funzionamento dei bar sino alla dotazione di steward e forse anche a qualche altro aspetto che i suoi collaboratori avranno sicuramente individuato. Una crescita fatta anche di progetti per il futuro, dagli impianti per i giovani al Liberati.

C’è da lavorare in ogni campo, sul piano tecnico come sa bene mister Gallo, su quello organizzativo e gestionale. E’ il prezzo da pagare assai volentieri alla crescita di appeal di un club che sogna di rinverdire i propri fasti. Che ricorda la serie A lontanissima, la B lasciata con grande rammarico a causa dei troppi errori commessi.

Però la strada tracciata ha tutta l’aria di essere quella giusta anche se saranno il tempo, le partite e i risultati a dircelo con chiarezza.

Per questo oggi è il momento migliore per augurare a Bandecchi e compagnia il più caldo in bocca al lupo. Hanno saputo ridare la speranza ad un popolo che calcisticamente l’aveva persa. Meritano la giusta dose di fiducia.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 03 settembre 2019 alle 01:21
Autore: Massimo Laureti
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