Per una volta, ed è la prima dall’inizio della stagione, si registrano soltanto considerazioni positive sulla prestazione della Ternana. Tra addetti ai lavori e tifosi c’è una uniformità di giudizi che dovrebbe far piacere a chi gestisce il vapore rossoverde. Per tutti è stata Ternana bella e divertente oltre che produttiva.

Andando un po’ più a fondo c’è un aspetto che a mio avviso prevale sugli altri, anche sulla crescita qualitativa della manovra o sulla tenuta atletica della squadra. L’aspetto che mi piace sottolineare è la straordinaria interscambiabilità dei calciatori che Fabio Gallo e il suo staff stanno allenando dall’inizio della stagione.

Ho più volte sottolineato come il tecnico sia abituato ad alternare gli interpreti anche dopo una partita vinta. Stavolta però Gallo si è superato. Dopo l’eccellente prova di Francavilla è riuscito a cambiare modulo tattico e ben cinque interpreti. In pratica mezza squadra di partenza. Colpa di qualche infortunio ma anche di scelte ponderate dall’allenatore che sembra divertirsi in questo suo comporre e scomporre gli undici quasi si trattasse di una specie di cubo di Rubik ottenendo ogni volta il risultato sperato, o quasi.

Contro il Catania è tornato alla difesa a quattro dopo aver sperimentato positivamente quella a tre nella partita precedente. Poi niente trequartista alle spalle dei due attaccanti ma tre frecce in avanti che si sono alternate sui due lati, che hanno attaccato la profondità alternativamente mettendo a soqquadro la traballante difesa siciliana.

Ha piazzato gli intermedi a piede invertito e quando ha visto che sulla sinistra Mammarella soffriva li ha riportati nella posizione naturale. Sarà un caso ma dalla sinistra Salzano ha regalato il cambio campo che Furlan dall’altra parte ha trasformato in assist per la volée di Paghera, forse il gol più bello dell’intera giornata.

Queste piccole osservazioni sono utili a confermare la duttilità tattica dell’allenatore che si sta affermando in modo perentorio anche nella gestione del gruppo, forse proprio in virtù della sua capacità di attingervi a piene mani senza lasciare trasparire la titolarità del ruolo se non a pochissimi tra i suoi giocatori. Una qualità e un metodo di gestione che alla lunga potrebbero diventare elemento chiave per l’esito positivo della stagione, senza dimenticare però che fin qui sono state giocate soltanto otto partite e che, di solito, il campionato si decide in primavera.

Tanti aspetti positivi che mettono in disparte (guai però a dimenticarli) altri elementi che fin qui non hanno consentito alla Ternana di vincere una partita con assoluta serenità a fronte della superiorità dimostrata in campo.

L’aspetto negativo più evidente fin qui è risultato l’immancabile momento di amnesia difensiva che anche con il Catania ha regalato gol agli avversari. Errori nella fase difensiva che hanno coinvolto difensori ma anche centrocampisti. L’ultimo però può anche essere figlio di un atteggiamento sbagliato della squadra che si è abbassata troppo di fronte ad un avversario che era prossimo al ko definitivo. Atteggiamento legato al ritorno alla difesa a tre? Può anche darsi e forse, anche per questo non è escluso che Gallo sperimenti il più “frequentato” 4-4-2 nel suo continuo studiare soluzioni che possano consentirgli di trarre il meglio dai suoi.

Per questo credo che la Ternana sia da paragonare ad un edificio con fondamenta solide ma con elementi di finitura ancora da valutare e verificare nella convinzione che da questi possa scaturire una ulteriore crescita. Un modo utile anche per tenere sempre alta la guardia. Perché i 19 punti sono un bottino straordinario e il primato un traguardo fantastico, ma il tutto va contestualizzato al momento. Vale a dire all’ottava giornata di un campionato che si annuncia estremamente difficile e combattuto, con le grandi designate in difficoltà e tante outsider che si candidano per un posto al sole. Insomma, il bello deve ancora venire anche se squarci di luce da queste parti ne abbiamo visti già tanti.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 ottobre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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