Pensare di giudicare la Ternana dopo il diluvio contro la Viterbese era da presuntuosi. Ma era evidente che il sapore amaro che il pareggio aveva lasciato bisognava toglierlo. E sono bastati 45 minuti per arrivare addirittura alla versione contraria: dai, la Paganese era troppo inferiore alla Ternana. Come non essere sempre contenti insomma.
Ma al di là del valore (o meno) dell’avversario i meriti rossoverdi ci sono eccome. La squadra è stata praticamente perfetta: non ha mai rischiato nulla, ha avuto una produzione offensiva rilevante ma soprattutto si sono visti i principi di gioco cari a Lucarelli.
Pressione alta e recupero più vicino alla porta possibile. L’utilità di due centrocampisti equilibratori in mezzo (seppure gli unici due pienamente disponibili), la mobilità dei tre trequartisti (a piede invertito i due sulle fasce), la necessità di un punto fermo davanti sempre tirato a lucido.
La Ternana ha dato contemporaneamente la sensazione di essere aggressiva e frizzante. La ferocia per il recupero del pallone era unita ai ricami dei giocolieri in avanti. Una doppia anima che rispecchia il carattere dell’allenatore e la qualità dei giocatori in campo.
E la partita di oggi chissà che non dia suggerimenti anche per il mercato, che ancora deve finire. Il Damian che abbiamo visto oggi non è utile: è utilissimo alla Ternana, anche quando dovranno rientrare tutti dai propri acciacchi. Così come la prestazione di Kontek lascia ben sperare non soltanto per il centrocampo ma anche per la composizione della linea difensiva.
Di sicuro aggiustamenti (sulle fasce) dietro ci saranno (ne parleremo a parte) ma la Ternana già sembra competitiva così.
Dissipati i dubbi: le basi ci sono. Eccome se ci sono. Non solo nell’ossatura della squadra, ma nel lavoro svolto da Lucarelli seppure in mezzo a mille difficoltà (ritiro più corto, squadra in costruzione, allenatore nuovo). E proprio questo non è un elemento da sottovalutare. Trasferire la propria mentalità, riuscire ad avere praticamente tutto al posto giusto, riuscire a disputare una partita del genere deve rendere orgoglioso l’allenatore della Ternana.
Verranno probabilmente (già da mercoledì) avversari più rognosi, verranno (ancora) momenti di difficoltà. Ma la Ternana ora sa di che pasta è fatta. Sa quello che può fare. Ed è un punto di partenza notevole. Sa che può avere ricambi di livello, sa che se segue determinati principi diventa difficile tenerle testa.
Che è quello che voleva anche Bandecchi: una squadra che imponesse il proprio gioco, che non si fermasse neanche a risultato acquisito, che rischiasse il meno possibile. Stavolta non si sarà certamente arrabbiato il presidente a fine partita.
Ma in conclusione ci verrebbe da aggiungere una considerazione: provate a rileggere la partita contro la Viterbese con gli occhiali che avete acquistato oggi a Pagani. Quella voglia, quello spirito e certe giocate noi ce le ritroviamo. E voi?

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 ottobre 2020 alle 16:59
Autore: Ternananews Redazione
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