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Ternana, che grinta e che carattere!

Siamo stati testimoni sul posto, a Trapani, dell’incolore prestazione della Ternana ma lo siamo stati anche al Liberati dove abbiamo visto tutta un’altra squadra: più compatta, con una migliore organizzazione e con una convinzione raramente  riscontrata in queste ultime stagioni.

Difficile capire la genesi di questa metamorfosi, ma è indubbio che contro un Cagliari-grandi firme, mandare in campo una squadra più aggressiva, più muscolare è stata la scelta vincente.

La serie B è questa: o si ha una squadra super, che racchiude in sé stessa tutte le qualità che si devono avere per vincere un campionato oppure se non si vuol rischiare si deve avere una squadra con tanto di attributi, con tanta personalità e dedita al sacrificio.

E la partita contro la corazzata Cagliari ha dimostrato che la Ternana ha imboccato la strada giusta sapendo interpretare alla perfezione la parte che avrebbe dovuto recitare per contrastare la formazione di Rastelli.

Tenace, aggressiva, ma anche capace di imbastire qualche buona azione di gioco. Ed anzi nel primo tempo, nonostante il caldo afoso, è riuscita a mantenere gli stessi livelli di gioco dei sardi. E per una squadra che ha in campo molti elementi con diversi gradi di preparazione è stata davvero una piacevole sorpresa.

E perdipiù, questa volta al gol degli avversari non si è smarrita. E anche questa è una piacevole sorpresa.

In un Liberati ammutolito per la gravissima disgrazia capitata a Stefano è stata la squadra di Toscano, dopo i primi inevitabili 10 minuti di smarrimento per la notizia appresa negli spogliatoi, a prendere l’iniziativa con veemenza per tentare di riequilibrare quel risultato bugiardo che stava maturando. E’ in quella fase che si è vista la determinazione, la volontà di risalire la china con una convinzione tale da rassicurare gli oltre 5000 del Liberati.

E ad imprimere ancora più forza alla squadra ci ha pensato Toscano con i cambi: Grossi, Dugandzic e, soprattutto, Furlan hanno apportato freschezza alla manovra in un momento in cui il Cagliari appariva ancor più stanco dei rossoverdi.

Lo hanno messo alle corde pur non arrivando al pareggio, ma non si sono arresi. Hanno continuato ad attaccare, a crederci, è qui che è venuto fuori in maniera ancor più evidente il carattere di una squadra, e alla fine è arrivato il meritato pareggio di Valjent, la ciliegina sulla torta di una sua prestazione impeccabile. Un pari meritato che ha infiammato un Liberati addolorato per quanto accaduto, ma che con quel gol si è sentito più unito. E non sono mancate le braccia al cielo per dedicare a Stefano quel meritato pareggio e quella bella prestazione.

E siamo sicuri che se la Ternana non fosse riuscita a trovare il pari i 5.000 del Liberati sarebbero usciti dallo stadio ugualmente soddisfatti, perché la squadra aveva lottato, aveva giocato una buona partita e, soprattutto, aveva dato tutto quello che era nelle proprie possibilità.

E l’anima di questa squadra targata Toscano è stata messa in evidenza da Ceravolo che, seppur colpito da crampi, è stato stoicamente in campo lottando fino alla fine con la stessa rabbia e determinazione.

E’ stata una prestazione da ricordare quella di sabato scorso, anche se ancora c’è da lavorare per migliorare alcune situazioni e per portare tutti alle stesse condizioni fisiche. Ci vorrà ancora qualche settimana, ma la Ternana ha imboccato la strada giusta ritrovando anche l’affetto di quel pubblico che in estate aveva perso le speranze di poter contare su una squadra competitiva.

Simone Longarini e Guglielmo Acri con un fine di agosto da protagonisti hanno recuperato il tempo perduto e messo a disposizione di Toscano una rosa completa, di buon valore tecnico e con elementi che hanno la personalità e l’esperienza giusta per affrontare un campionato difficile come quello di B.

E questo lo si deve riconoscere loro.

Ora l’importante è continuare senza, però, perdere di vista la realtà e facendo in modo che umiltà ed equilibrio accompagnino la crescita della squadra senza deprimersi in caso di sconfitta né esaltarsi dopo una vittoria.

Ivano Mari

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