Cristiano Lucarelli avrebbe voluto chiudere il 2021 con la Ternana in serie positiva. Aveva detto che gli sarebbe piaciuto vedere aggiungere altre partite senza sconfitte alle cinque messe insieme prima del confronto col Benevento. Speranza andata in fumo con la vittoria dei campani in una partita che ha messo in evidenza le carenze attuali della squadra troppo prodiga con gli avversari e troppo poco creativa in fase offensiva, decisa quando c’è da mettere la palla in rete.

Problema antico il primo, nuovo di zecca l’altro visto che la Ternana è tra le squadre più prolifiche della serie B. Colpa degli infortuni che stanno falcidiando l’organico, del covid che per la prima volta ha fatto capolino tra le file rossoverdi e, forse, anche di un calo fisiologico di forma di qualche giocatore.

Insomma, la Ternana generosa del secondo tempo di venerdì sera (quand’era sotto di due gol e il Benevento sembrava in controllo) ci ha provato a riaprire la partita ma non ha trovato la stoccata giusta che facesse diventare produttiva la pressione esercitata.

Come al solito, puntuali come una cambiale, sono tornati i capi d’imputazione, dai giocatori inadeguati al modulo sbagliato e via dicendo. Per carità, niente da ridire sul confronto via social quando resta nei limiti della decenza. Però a mio avviso sarebbe giusto tener conto di alcune realtà che ritengo meritevoli di approfondimento.

Se la società parla di salvezza tranquilla quale obiettivo stagionale il rendimento della squadra fin qui resta più o meno in linea con le aspettative, due punti in più o in meno.

Se qualcuno ha pensato che la Ternana potesse ripetere la stagione passata si è sbagliato perché la serie B è tutt’altra cosa. Ci sono squadre forti, tante, fortissime alcune, nessuna facilmente battibile.

La Ternana ha un organico forte per centrare l’obiettivo prefissato ma non ancora tale da poter competere a lungo con le squadre più forti. E il motivo a mio avviso è piuttosto chiaro: l’organico è buono nei valori medi ma quando mancano alcuni elementi la faccenda si fa seria e la qualità della manovra, la sua incisività, scade notevolmente.

Questa Ternana, tanto per essere chiari, non può permettersi di giocare senza Palumbo e Falletti e magari con Partipilo a mezzo servizio o con Capuano non al meglio. Perché quando mancano gli elementi che più di altri danno certezze e soluzioni di gioco è evidente che il resto del gruppo va in affanno. Se poi tutto questo succede quando affronti una candidata alla promozione la sconfitta diventa il risultato più probabile. Questo è successo venerdì sera. Quindi non c’è da fare drammi. Anche se il ripetersi di certe situazioni potrebbe indurre la società a fare valutazioni diverse in vista del mercato invernale.

Intanto c’è da far fronte all’impegno di Coppa Italia. Per alcuni fastidioso, per altri eccitante. Per la Ternana l’occasione per far bella figura, per evitare il contrario. Lucarelli ha detto che la Ternana non andrà a fare una passeggiata di piacere. Giusto. Anche perché una sconfitta non peserebbe in vista del derby. La disfatta si. Perché il derby è giusto affrontarlo con la mente sgombra di cattivi pensieri.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 13 dicembre 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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