Era lecito sperare in una reazione dopo il naufragio interno con il Venezia, invece la Ternana è incappata nell’ennesima sconfitta esterna di un campionato che lontano dal “Liberati” le ha regalato pochissime soddisfazioni. Basti pensare che l’ultimo pieno in trasferta risale al mese di ottobre, alla partita col Benevento e che nelle due sfide recenti contro Spal e Brescia era riuscita a portar via soltanto un punto. Insomma, sperare di portar via un risultato utile da Cagliari poteva far pensare ad una pia illusione. Invece l’illusione c’è stata ed è durata almeno un tempo, nonostante la solita distrazione iniziale costata il vantaggio degli isolani.
Perché nel primo tempo la Ternana ha giocato anche meglio della squadra di casa, pareggiando prima e sfiorando il vantaggio in un altro paio di occasioni. Giocando complessivamente meglio degli altri con un Palumbo illuminato in regia ed un Agazzi attento in copertura.
Poi però Ranieri ha cambiato la sua squadra, ha aggiunto velocità, esperienza e forza fisica. La Ternana che aveva perso Coulibaly, infortunato, non ha trovato nella sua panchina altrettante risorse e il Cagliari ha vinto. Sfruttando ancora un errore della difesa che ha ballato tanto fino alla fine. Comprensibile visto che Lucarelli, perso per perso, aveva optato per uno schieramento decisamente offensivo. Certo, Radunovic è stato strepitoso su Falletti, però la vittoria del Cagliari è meritata anche se il primo tempo della Ternana ci aveva fatto sperare. Una vittoria che amplia il solco esistente tra le due squadre. Un solco che spinge la Ternana in basso, in una zona che non garantisce la permanenza in serie B. Certo, dovremo aspettare i risultati delle altre per avere un quadro completo, ma la Ternana vista a Cagliari non può avere ambizioni. Lo dice ormai a chiare lettere una classifica che a quattro turni dalla fine non può mentire. Noi restiamo dell’idea che si poteva e doveva fare di più e meglio. Ma è una nostra opinione. La classifica dice che la Ternana ha bisogno di un paio di punti ancora per salvarsi. Per centrare l’obiettivo ribadito da Lucarelli anche nelle ultime giornate. La società ha posto sempre l’asticella un po’ più in alto. Oggi la classifica dà ragione a Lucarelli ma siamo certi che nemmeno lui ha voglia di gonfiare il petto esclamando “ve l’avevo detto”. Sarebbe misera consolazione con la salvezza ancora da mettere al sicuro. Tornando a far punti sul campo anche se con le bocche cucite come ha imposto il presidente.
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