Questa Ternana sembrava non voler guarire mai dalla sindrome del Liberati. Ma alla fine a forza di spingere, di cambiare, di provare il risultato è arrivato. Soprattutto è arrivata la prestazione. E’ questa la cosa più confortante. Perché grazie alla rimonta la Ternana finalmente butta giù due muri: quello del Liberati (che sembrava, dopo Vicenza, essere tornato un incubo) e quello delle rimonte. Questa è la prima completa, della Ternana in questa stagione.
Dai playout al playoff nel giro di 90 minuti. Forse sognare non è possibile, meglio guardare alla realtà, accontentarsi che la salvezza arrivi il prima possibile, mettendo in mostra i gioielli che la Ternana ha. Forse meglio non pensare che magari con il mercato si poteva fare uno sforzo in più per conservare l’ottavo posto in classifica e fare un paio di partite in più a fine stagione.
Meglio concentrarsi su quello che si ha. La Ternana (finalmente) è stata più forte dei suoi stessi errori, delle sue stesse paure. Il gol (regalato) a Sestu è stato l’ennesimo svarione difensivo della stagione. In serie B certi errori non si possono fare: invece sono stati una costante (o quasi) dei giocatori rossoverdi. Non sappiamo se dipenda dalla concentrazione o dall’inesperienza. Di sicuro Tesser ci sta lavorando da tempo, ma ancora non ha trovato una vera e propria soluzione. Sembrava, per un periodo, che co la difesa a 3 ce ne fossero meno, ma da un po’ di tempo la situazione è tornata quella di un tempo.
Quello che è cambiato rispetto al passato è stata la prestazione. La voglia di andare oltre, non soltanto a parole, ma a fatti. La reazione finalmente si è vista.
La reazione di Ceravolo che è stato sicuramente il migliore in campo nella partita contro il Brescia. Doveva andar via è rimasto. Ed è rimasto da protagonista. Da superprotagonista. Come il suo compare Avenatti: se non lo vedete per 45 minuti non preoccupatevi: lui è sempre lì. Se ha avuto un merito in questa stagione è di capire che in area di rigore possono passare dei palloni interessanti. E il suo score ne risente.
La reazione di Fazio, il capitano, che incarna perfettamente lo spirito del capitano. La reazione di Falletti che spesso e volentieri passa le partite in panchina ma che quando è sceso in campo ha dato una vitalità alla Ternana che forse nessuno si immaginava più.
La reazione di Tesser. Perché questa è stata anche la sua partita. Ha cambiato sistema di gioco 3 volte nel giro di novanta minuti. Per dare prima equilibrio, poi per dare spinta infine per coprirsi. Tutti moduli provati in settimana. Nulla lasciato al caso. E il premio è arrivato.
Ora la domanda è se continuerà con il 352 o se invece tornerà di moda il trequartista in salsa rossoverde. Ce ne occuperemo con il sorriso sulle labbra. La Ternana è scivolata contro il Vicenza, ma poi ha reagito subito alla grande. Ha reagito la Ternana, ha reagito alla grande.
E c’è anche un’altra certezza: il Perugia è sempre più dietro. In una stagione allora in cui magari sognare non è lecito (o non salutare) basta confrontarsi con la realtà: +4.
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