Stop a delusione e recriminazioni, la serie B è alla portata

Stop a delusione e recriminazioni, la serie B è alla portata

Massimo Laureti

Smaltire le scorie di una partita disgraziata e indirizzare ogni sforzi verso il ritorno

Inutile girarci intorno, lunedì sera siamo usciti tutti un po’ delusi dal “Liberati”, amareggiati da una partita che la Ternana non ha giocato come avrebbe potuto e dovuto e, forse, come avrebbe giocato visto come aveva approcciato il match e cos’era successo prima di quel maledetto minuto 12. Disgraziato nell’occasione ben più del 13 o del 17 che nel catalogo delle scaramanzie occupano il podio. Una vera disdetta che ha agitato i sonni della squadra, del tecnico, della dirigenza, di ogni ternano interessato alle sorti della squadra di calcio della città.

Ma star qui a macerarsi nella rabbia serve a niente, anzi potrebbe risultare perfino dannosa nella gestione dei giorni che portano al confronto di ritorno. Dannosa proprio perché la storia tra Ternana e Pescara non si è esaurita lunedì sera davanti a oltre diecimila tifosi. C’è ancora un atto da mandare a teatro, quello decisivo di una sfida iniziata addirittura nella prima giornata di campionato. Da agosto a giugno, Quasi undici mesi vissuti sul filo di una tensione che, per un motivo o per l’altro, non si è mai allenata. Nella Conca così come in riva all’Adriatico.

C’è un ultima partita da giocare, quella che deciderà le sorti delle squadre. Ce ne sarà una che farà festa con la serie B stampata sul petto e un’altra che dovrà ricominciare da capo con identico obiettivo tra poco meno di un mese. Un faccia a faccia che il Pescara che l’affronterà con il vantaggio che ha portato in dote il gol di Letizia: la possibilità di contare su due risultati su tre. Un vantaggio, senza alcun dubbio, che però non sempre si è rivelato tale. Perché spesso ha contribuito ad allentare i livelli di attenzione: sei ad un passo dal traguardo, l’avversario è staccato e pensi di avercela fatta. A volte però, sotto lo striscione d’arrivo l’altro ha finito col vincere di “corto muso”.

Ecco la chiave psicologica della settimana sulla quale dovranno agire i due allenatori e i calciatori di più solida esperienza. I rossoverdi dovranno avere la convinzione che ancora tutto è possibile, e o è davvero. Gli altri dovranno tutelarsi pensando che ancora non è fatta. In novanta minuti può succedere di tutto. proprio com’è successo l’altra sera. Perché a guardare bene, alla Ternana di più non potevano capitare. Un gol clamoroso mancato dopo 5 minuti, rimasta in dieci dopo 12′ e andata sotto a causa di una palla che calciata da oltre 30 metri è andata a sbattere sulla schiena di Aloi assumendo la parabola velenosa che ha scavalcato Vannucchi. Ce n’è D’avanzo. Ora tocchi agli altri.

Alexis Ferrante attaccante della Ternana – Foto TernanaNews

I dettagli, gli episodi hanno avuto un peso decisivo

Episodi, dettagli tutti ad infilarsi come lame roventi nei muscoli dei rossoverdi. Una maledizione, quasi fosse una congiura. Però i dettagli hanno pesato. Intanto perché in partite come queste quando hai un’opportunità clamorosa per fare gol non puoi e non devi gettarla alle ortiche. Poi perché certi falli a metà campo sono da evitare con cura: due ammonizioni portano alla squalifica, il rosso mette la tua squadra in braghe di tela. Così la Ternana si ritrova dover giocare a Pescara senza Vallocchia, reo del fallo da rosso, che nelle ultime uscite era stato tra i più produttivi, tra quelli più in palla. Danno e beffa che si sommano ferocemente negativi.

Prima di quel fallo che ha costretto Liverani a correzioni che hanno reso quasi innaturale la sua Ternana, c’è stata l’occasione del vantaggio che Ferrante, pur positivo nel suo sbattersi in ogni zona del campo, ha mancato clamorosamente. Quanti dei diecimila avevano già visto il pallone in rete e avevano i pugni alzati pronti a scatenare la propria esultanza? Tutti o quasi perché pareva davvero cosa fatta il sospirato vantaggio che, se concretizzato, avrebbe mandato in scena una rappresentazione diversa. Forse con la Ternana comunque guardinga ma sempre pronta a sfruttare le maglie della difesa ospite che si sarebbero allargate. Una ipotesi diversa dalla realtà. Ma plausibile.

Gli elementi positivi concedono diverse chance di riuscita alla Ternana

Ma non è stato tutto da buttare perché dentro una serata stregata e un risultato negativo ci sono elementi che inducono al pensiero positivo. Intanto la capacità di tenuta dei rossoverdi che hanno concesso giusto un paio di conclusioni e nove innocui calci d’angolo agli avversari. Tant’è che il gol è stato frutto della casualità, improvviso e forse anche insperato prodotto da un calciatore (Letizia) che non avrebbe dovuto giocare e dalla schiena incolpevole del centrocampista rossoverde. Questo per dire che Capuano e compagni hanno raggiunto un livello alto di compattezza, di coesione, di unità d’intenti. Hanno fatto una fatica boia e non sono stati ripagati da tanto sforzo.

possono raccogliere all’Adriatico dopo aver seminato al Liberati. Possono farcela e debbono assolutamente provarci. Certo l’organico in queste ultime settimane ha subito un restringimento tipico delle magliette di modesta qualità al primo lavaggio. Liverani dovrà sperare nel lavoro di medici e fisioterapisti per vedersi riconsegnato qualche centrocampista perché quello di mezzo è il reparto più tartassato. Altrimenti dovrà puntare su soluzioni alternative che potrebbero anche creare imbarazzi inaspettati in Baldini che pensa, giustamente, di conoscere bene la Ternana affrontata già tre volte (due vittorie e un pari). Dovrà essere una Ternana imprevedibile e volitiva, rabbiosa nel volere quella promozione che merita quanto e forse più del Pescara dopo tutto quanto ha passato nel corso di una stagione vissuta sul filo di una tensione altissima.