Premetto che al termine della partita con il Palermo sono uscito discretamente deluso dal Liberati. In effetti, l' eccellente prestazione di Pagani mi aveva illuso che le Fere si sarebbero sbarazzate con relativa facilità dei pur accreditatissimi rosanero di Boscaglia; un po' come  tutti quanti, diciamocelo chiaramente... Se a questo aggiungiamo l'eccellente campagna acquisti portata avanti dal Direttore Sportivo Leone, il sogno o, per meglio dire, l'aspettativa di un'affermazione sul Palermo appariva più che legittima. Giustificabile, quindi, è apparsa la smorfia di insoddisfazione espressa dalla stragrande maggioranza dei tifosi rossoverdi al termine di una partita che, comunque, la Ternana avrebbe sicuramente meritato di vincere; e questo al di là delle dichiarazioni "di facciata" del tecnico palermitano. Il quale Boscaglia, per amor del vero, deve ringraziare soprattutto le strepitose parate del suo portiere se se ne è potuto tornare in Sicilia con pareggio stiracchiato. Questo ovviamente, non significa che la Ternana si è espressa alla grande, anzi.
Sarà stata la stanchezza (il Palermo non aveva giocato il turno precedente), sarà stata l'ottima disposizione tattica degli avversari, mettiamoci anche qualche scelta di Lucarelli non del tutto condivisibile (vedi il mancato utilizzo di Palumbo) e l'ormai proverbiale "fortuna" del Bari, sempre pronto a vincere all'ultimo minuto anche quando non se lo merita, fatto sta che la Ternana in ogni caso un piccolo passo indietro lo ha fatto. E qui finisce, anzi deve finire necessariamente ogni forma di critica nei confronti della squadra. Il motivo è semplice: siamo appena alla terza giornata del campionato!
Oltretutto, le Fere sono state un cantiere aperto fino a lunedì scorso e, logicamente, tanti dei nuovi arrivati, come del resto la stragrande maggioranza dei giocatori della rosa, non possono umanamente essere al meglio della condizione.
Tutto ciò premesso e ritenuto, non si riesce a comprendere come da più parti siano cominciate a fiorire tutta una serie di accuse ingenerose ed ingiustificate nei confronti di squadra ed allenatore. Eppure, sempre sui soliti social, non sono mancate pesanti critiche ora a quel giocatore, ora a quell'altro, all'allenatore e pure al DS e addirittura alla Società,  che, a detta di questi illuminati "esegeti" calcistici, non avrebbe operato come si deve in sede di calciomercato. Il tutto, ovviamente, con il contorno della solita colorita espressività tutta ternana: "mungo"..."pista mentuccia"..."levelu"..."Bandecchi vattene"...ecc. ecc. Ma andiamoci piano, per favore!
Prima di bocciare squadra e tecnico solo perché la Ternana ha pareggiato due volte in casa (ma con la Viterbese si può parlare di una partita di calcio?), io sinceramente ci penserei due volte. Vero è, però, che noi a Terni "siamo fatti così"... Anche se tutto il mondo è paese, sia ben chiaro. Ma nella nostra amatissima città pare che ci sia proprio il gusto sadico di criticare a prescindere, magari anche per motivi del tutto personali. Ed il fatto che certe esternazione vengano pubblicate sui soliti social di cui si parlava prima, non fa altro che enfatizzare una situazione che, oltre a non essere ancora minimamente pregiudicata, può finire per influenzare in qualche maniera anche il gruppo o il singolo giocatore preso di mira. E tutti noi sappiamo perfettamente quanto il "gruppo" abbia bisogno di sentire la fiducia dei tifosi, anche soprattutto in un momento in cui la presenza allo stadio è azzerata per colpa del Covid; e, se vogliamo, anche per colpa di chi fa entrare 1.000 spettatori in un palazzetto che ne può tenere 4.000 al chiuso (25% della capienza), mentre impedisce 1.000 a persone di entrare in uno stadio che ne può contenere 15.000 all'aperto...
Ma questo è un altro discorso. Ugualmente disdicevole e per certi versi scandaloso!
Concludo dunque questo editoriale con un invito alla pazienza e alla tolleranza.
Lasciamo che la squadra si amalgami, che venga raggiunta una preparazione atletica sufficiente, che i giocatori digeriscono al meglio la filosofia del loro allenatore. Perché il compito di un tifoso, deve essere sempre e soltanto quello di sostenere i propri colori. Magari fino a prova contraria. Ma finché il campionato non si rivelerà effettivamente disastroso (e tocchiamo ferro), è essenziale evitare al massimo critiche intempestive ed ingenerose. Ed ora prepariamoci alla trasferta in quel di Caserta, dove sarebbe stato bello festeggiare il gemellaggio tra le due tifoserie, da sempre unite da vincoli di amicizia. Purtroppo ciò non sarà possibile; ma, in ogni caso, che non manchi il sostegno ideale alle nostre amatissime Fere!
Amen...

Sezione: Editoriale / Data: Ven 09 ottobre 2020 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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