Della conferenza di Lucarelli ieri rimbalzano nella testa due parole: consapevolezza e preoccupazione. Lucarelli predica calma, ostenta sicurezze e relativizza la posizione in classifica della squadra. Sicuramente per non caricare troppo la squadra e non creare l’effetto inverso e quindi ritrovarsi paralizzati dalla paura o troppo coinvolti emotivamente.
Se non ci fosse preoccupazione però sarebbe grave. Come si fa a non essere preoccupati: della posizione in classifica della Ternana, dei punti fatti finora in campionato, della media ottenuta finora, a causa dei difetti (si segna poco, si subisce tanto). Essere consapevoli che la Ternana quest’anno avrebbe avuto come obiettivo la salvezza, non esclude la preoccupazione.
La preoccupazione è uno stato d’animo. La preoccupazione è un mezzo per fronteggiare le situazioni che riteniamo pericolose, incerte, fuori controllo. La preoccupazione è un pensiero o motivo di apprensione (dal dizionario). I tifosi della Ternana DEVONO essere preoccupati. Se non ora, quando?
“Gli altri” che sono preoccupati (evocati da Lucarelli) siamo certamente noi. Immaginiamo ci sia anche qualcun’altro, i bersagli (ignoti) di Lucarelli in conferenza. 
Essere consapevoli non esclude l’essere preoccupati. Sapere di dover lottare per non retrocedere non comporta automaticamente il sentirsi sollevati di fronte a una situazione di classifica difficile. La preoccupazione sale con il numero delle giornate che passano. E se finora non è stata palpabile, forse, è stato soltanto per onestà intellettuale. Società nuova, obiettivi nuovi, campagna acquisti in poche settimane. Bisognava che passassero alcune giornate per poter avere un quadro più chiaro.
Essere preoccupati è un dovere. Perché in Serie B ci sono anche altre squadre che avevano come obiettivo la salvezza, ma hanno più punti della Ternana. Anche chi è in (enorme) difficoltà, ha più punti della Ternana. Non ci mettiamo a fare l’elenco, basta leggere la classifica. Il tanto vituperato Lecco, con due partite in meno, può appaiare o scavalcare la Ternana. La serie B è molto equilibrata: tutti possono vincere con tutti. La Ternana ha vinto una volta sola. La preoccupazione nasce dal fatto che questa squadra finora ha gli stessi difetti degli anni passati (prende gol) ma non gli stessi pregi (non segna). Cambiando la qualità degli interpreti il risultato è cambiato. 
Siamo preoccupati perché se questa squadra ha spinto al massimo per 9 partite su 10 e ha raccolto 6 punti, cosa succederà quando non riuscirà a spingere al massimo? Siamo preoccupati perché questo trend della Ternana è preoccupante. Perché i “senatori” non riescono a dare il loro contributo.
E continueremo ad essere preoccupati anche se dovesse andar bene a Modena. Perché con la preoccupazione magari si allertano in maniera migliore i sensi, che in una situazione di relax (o di consapevolezza) non vengono attivati. Perché la salvezza è come una lotta per la sopravvivenza: non si può mai star tranquilli. Soprattutto in una situazione in cui ormai sei costretto ad inseguire. Ci vuole fiato, resistenza, scaltrezza, programmazione, improvvisazione. Ci vuole anche culo, ma bisogna essere pronti a riceverlo.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 28 ottobre 2023 alle 11:30
Autore: Ternananews Redazione
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