Si comincia con i dubbi. Sai che novità!

Massimo Laureti
La Ternana inizia una nuova stagione con tanti interrogativi da sciogliere
Si dirà, ed è lecito, ma qual è la Ternana della prossima stagione? Interrogativo al quale nessuno può dare una risposta compiuta, netta, decisa. Perché anche stavolta la Ternana è preda dei mille problemi che da qualche anno l’attanagliano. Problemi legati prima di tutto alla compagine societaria e che poi si trasferiscono sul gruppo che deve andare in campo.
Non è una novità perché sotto questo cielo i problemi non sono mai mancati. Ce ne sono stati di ogni tipo, anche di ben più gravi di quelli attuali. Perché un paio di volte la Ternana è anche fallita e allora la stagione successiva, come nel gioco del Monopoli, ha dovuto ricominciare da capo, tornando indietro fino ai campionati dei dilettanti.
Stavolta però è diverso. D’accordo non conosciamo compiutamente il nome, la faccia di quello (o di quelli?) che rileverà la Ternana. Però la procedura di cessione è in fase avanzata, ha un timing abbastanza definito. Dovrebbe succedere tutto entro questo mese: chiusura della pratica stadio clinica, closing e firma della convenzione di 44 anni con il Comune. Con le ultime due fasi che potrebbero anche invertirsi tra loro.
Quindi in fondo al tunnel nella quale l’hanno cacciata i fratelli D’Alessandro (più Stefano che Maurizio arrivato dopo alla tavola rossoverde) una luce s’intravede. Poi c’è chi la vede più nitida invaso dall’ottimismo e chi, invece, la vede ancora fioca ma percettibile, in attesa che gli atti amministrativi la rendano potente. Tale da illuminare il cielo ternano.
Si riparte da una base fatta di certezze importanti e da qualche dubbio
Le certezze sono due: Fabio Liverani allenatore alla guida del gruppo dei convocati e Carlo Mammarella a svolgere quel ruolo di direttore sportivo che la proprietà gli aveva negato dal primo aprile scorso, quando decise, sorprendendo, di aggiungere l’esonero del diesse a quello dell’allenatore. Una sorta di vendetta covata da quella famosa notte del 6 febbraio.
Ripristinata la leadership è evidente che tutto può diventare più organico, più naturale, compresa quella tagliola dei costi da ridurre che i futuri titolari del club hanno imposto insieme alla definizione del progetto stadio clinica che alletta, da solo, qualsiasi acquirente di una qualsiasi società di serie C. Meglio se blasonata e con un buon passato tra i cadetti, come la Ternana.
Sarà difficile ma può diventare entusiasmante
Come abbiamo già sottolineato, non è la prima volta che la Ternana si ritrova a lottare contro i propri problemi. Però abbiamo vissuto stagioni esaltanti anche cominciando in salita, con pochi giocatori in ritiro o, in altre circostanze, con diversi elementi posti fuori rosa. Per non parlare di quelle annate tra i dilettanti dove il futuro sembrava negare la possibilità di fare calcio.
Però la Ternana ha sempre saputo rialzarsi, risorgere dalle proprie ceneri. Sarà così anche stavolta dopo le sciagurate stagioni marchiate Guida e D’Alessandro? Lo scopriremo vivendo. Intanto però ci sembra giusto dare credito a Liverani e Mammarella, al gruppo chiamato al lavoro. Che non sarà quello definitivo. Ma fargli sentire un po’ di calore sarà utile per l’immedito e per il futuro che è dietro l’angolo.