Se Sorensen fa il centravanti (seppur nei minuti finali della partita) abbiamo un problema. Forse più di uno. Perché probabilmente questa è la mossa della disperazione. E’ la foto dei problemi della Ternana. E’ quello che emerge e che, probabilmente, è più efficace per raccontare quello che sta succedendo in questa stagione a Terni.
La partita contro il Brescia, in casa, doveva dare continuità ai buoni risultati che erano arrivati a ridosso della pausa. Servivano punti, aveva detto Lucarelli alla vigilia. Punti, al plurale. Perché per primi in società sanno che il ritardo accumulato finora ti costringe ad inseguire e a fare risultati importanti. Ora diminuiscono le gare a disposizione e i punti sono quelli della settimana scorsa. E quindi questi punti non presi. I punti non sono arrivati, neanche il punto è arrivato. E non è arrivato dopo una partita in cui la Ternana non è sembrata la solita Ternana. Tanto per dare due dati, che siamo andati a cercare appena è finita la partita: i rossoverdi non sono riusciti a tirare in porta. Praticamente Lezzerini non ha fatto una parata per salvare il risultato. I nove tiri della Ternana sono tutti finiti fuori, la maggior parte delle volte - aggiungiamo noi - molto fuori. E l’altra è il possesso palla: 61% in favore del Brescia che quindi ha proprio condotto la gara, decidendone il ritmo. Ed è chiaro che in questo dato ci entra anche l’espulsione di Capuano, che ha costretto la Ternana ad alzare bandiera 15 minuti prima, praticamente. 
E’ stata una partita, che doveva essere chiave, in cui in pochissimi sono riusciti a dare il proprio contributo come avrebbero sperato. I giocatori più importanti non sono riusciti ad incidere: Falletti, Favilli, Casasola, Corrado. Lo stesso Capuano (sebbene in un unico episodio). Non sono riusciti a rendere secondo le aspettative che tutti quanti avevamo. E quando vengono a mancare questi giocatori, c’è un discreto problema. Mancano gli sbocchi sulle fasce, mancano le intuizioni al centro, manca il terminale offensivo.
Nella partita chiave, la Ternana prende comunque gol. Ancora una volta a difesa schierata, dopo aver tremato (sull’errore di Celli) nel primo tempo.
Se entra Sorensen da centravanti c’è un problema, dicevamo. Perché gli attaccanti non riescono a segnare. Perché c’è bisogno di uno che centravanti non è a ripetere un piccolo miracolo, che era giù successo due settimane fa. Non può certo Sorensen lì davanti risolvere i problemi e non si può chiederlo a lui. Se non ci riesce Favilli, se non ci riesce Raimondo, se non ci riesce Falletti. Se non ci riesce una squadra intera. 
Se ti affidi a Sorensen c’è un problema perché gli attaccanti in panchina (e in campo) sono finiti per fare quel tipo di gioco: l’espulsione di Capuano ha scombinato i piani di Lucarelli e forse conveniva tenere Raimondo (che sarà stato anche stanco) un po’ di più in campo. 
Se c’è Sorensen come centravanti significa che le hai provate tutte e finora non è riuscito nulla. E’ il “butta avanti la palla e prega” (va letto con la R moscia di Caressa, ndr) perché di fatto ora speri solo nel miracolo.
Ecco. Allora siccome c’è tempo ancora (non per la partita, per la stagione) evitiamo, metaforicamente, di mettere Sorensen centravanti. Non è necessario un miracolo per salvare la Ternana. Non ancora. Ma c’è sicuramente bisogno di qualcosa in più, rispetto a quanto visto oggi pomeriggio.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 21 ottobre 2023 alle 16:35
Autore: Ternananews Redazione
vedi letture
Print