E’ finita con la Ternana che meritatamente ha acquisito il diritto di esser al via del torneo cadetto anche nella prossima stagione.
Ora, però, viene il bello ovvero programmare cercando di rispettare i parametri che detterà Edoardo Longarini.
E su quello non ci si può fare assolutamente niente: quella somma che deciderà il patron sarà il limite massimo dal quale non si potrà debordare.
Prima di tutto, però, ci sarebbe da fare una cosa che non costa niente se non un pizzico di buona volontà in più e di disponibilità al dialogo in più.
Continuare sulla strada del non dialogo, restando arroccati in via Aleardi senza trovare punti di contatto con l’esterno, con il mondo dei tifosi, delle Istituzioni che rappresentano Terni e i ternani non porta da nessuna parte.
Sarebbe opportuno e sufficiente ripensare al passato, agli errori commessi, agli effetti benefici che portò quel cambio gestionale e comportamentale in occasione della stagione in cui arrivò Toscano e che portò subito alla vittoria del campionato.
E’ vero, non è che si vincono i campionati con un clima idilliaco, più sereno, ma tutto contribuisce a trasformare una stagione anonima in una soddisfacente.
Perché se lo si è fatto in quella circostanza non lo si può tornare a fare oggi riconoscendo gli errori che sono stati commessi in questi anni?
Non avrebbe senso continuare perseverando sugli stessi errori che non fanno altro che allontanare la gente, i tifosi dalla Ternana e dal Liberati.
E lo si deve ammettere che quando non si crea passione ed interesse allora significa che la gestione non è stata lungimirante.
Viene subito dopo la programmazione di una stagione con la scelta dell’allenatore, dei giocatori, e tanti perché quest’anno molti sono coloro che lasceranno Terni e la Ternana, scelte che sicuramente dipendono dalla disponibilità del patron.
Ma non solo, però!
In un periodo di vacche magre la somma che si ha a disposizione la si deve far fruttare nel migliore dei modi cercando di non sbagliare, di non fare operazioni inutili in entrata e di far rendere al massimo quelle in uscita. Niente di miracoloso insomma o di fantascientifico. Si tratta di mettere a frutto le proprie conoscenze e soprattutto tener fede ad uno spirito di collaborazione che deve essere la colonna portante della politica gestionale societaria anche sul piano tecnico. Ad esempio razionalizzare gli acquisti, prestiti o acquisizioni non importa, significa anche tenere in debita considerazione le esigenze di un allenatore, da non isolare ma con il quale instaurare un confronto schietto, leale, e cercare di soddisfarle con l’acquisizione di giocatori adatti al modo di giocare e di pensare dello stesso.
E visto che si va verso la costruzione di una rosa composta essenzialmente da giovani che si dia il giusto peso alla presenza nel gruppo di un leader e di qualche giocatore di grande personalità.
Caratteristiche che hanno difettato nella stagione appena conclusa e che hanno inciso sull’esito finale in alcune partite.
Insomma, Terni e i ternani non chiedono la luna, ma solo buon senso e correttezza sia nei rapporti che nella gestione sportiva!
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