Il terzo pareggio in quattro partite apre il campo alla delusione. Lucarelli a fine partita ha parlato di rabbia, e lui è giusto che sia arrabbiato, per il primo tempo giocato senza troppo mordente, quasi con sufficienza. Per quanto mi riguarda sono più deluso per i due punti buttati via incassando il gol del pari nei minuti di recupero. Una squadra che deve lottare per la serie B certi errori non può permetterseli. Passata a condurre a cinque minuti dalla fine doveva chiuderla lì.

Certo non va giù nemmeno come Mammarella e soci hanno approcciato la partita però su questo aspetto Lucarelli ci può lavorare e sicuramente lo farà. I punti persi sono andati, nessuno li restituirà alla Ternana che dopo quattro giornate si trova a dover rincorrere. Per ora il Bari ma ci sono altre squadre (Teramo, Turris, Foggia ecc.) che hanno partite da recuperare e, in teoria, potrebbero allungare sui rossoverdi.

Si dirà, uno dei tanti luoghi comuni del calcio, che la classifica in avvio di stagione non si guarda. Io invece la guardo e mi rammarico per la mancata vittoria di Caserta quand’era ormai acquisita, perché i punti d’inizio stagione valgono tanto quanto quelli della seconda parte del campionato.

Detto questo non cambia di una virgola la mia valutazione sulla Ternana di quest’anno che considero squadra sicuramente forte, dotata di un tasso di qualità che in pochissime altre (forse) possono vantare.

Di sicuro la Ternana di oggi può e deve migliorare, crescere nell’atteggiamento in campo, nella lettura delle varie fasi della partita. Deve essere consapevole della propria forza e comportarsi di conseguenza. Senza peccare di superficialità perché i punti ovunque andrà dovrà sudarseli, e tanto. Ma i margini di crescita sono davvero considerevoli. Basti pensare che Palumbo (sui i tre assist sui gol, compreso il lungo lancio che ha costretto i difensori a commettere fallo su Furlan, da qui il gol su punizione) ha giocato domenica la sua prima partita. E in un centrocampo a due certi meccanismi vanno immagazzinati, oliati continuamente. Così come è stata la prima per Boben, da titolare per Torromino e via dicendo.

Lucarelli ha cercato di ruotare i suoi per dare minutaggio a chi ne ha meno, per far rifiatare qualche altro. Ma detto ciò è innegabile che qualsiasi squadra è fatta di dodici tredici titolari e di altri che magari non si definiranno riserve ma che non sono comunque allo stesso livello degli altri.

La Ternana l’ha verificato sulla propria pelle l’anno scorso quanto può costare una rotazione costante. Incorrere nello stesso errore, anche se con tecnici diversi, sarebbe grave. Fermo restando, come affermato in precedenza, che la rosa nel suo insieme è di valore assoluto.

Quindi per Lucarelli arriverà presto il tempo delle scelte. E saranno scelte importanti perché andranno ad incidere su ogni reparto.

Tornando alla partita di Caserta posso affermare (anche avendo visto soltanto i pochi minuti concessi della sintesi) che di positivo, oltre all’ingresso di Palumbo, giocatore di altra categoria come Falletti, c’è il recupero completo di Federico Furlan. L’esterno, restituito a ruolo e compiti a lui più congeniali, aveva giocato bene contro Paganese e Palermo (visto il campo quella con la Viterbese non la considero) a Caserta è subentrato e ha fatto la differenza ritrovando anche il gol che per lui non è mai stato un fattore. Quest’anno però può diventarlo anche per come calcia le punizioni. Un destro alternativo al mancino di Mammarella.

Poi non posso che considerare gli errori di Caserta come una sorta di pedaggio da pagare per una squadra che si sta assestando, che deve trovare la giusta quadratura. Importante sarà farne tesoro ed evitare di ripeterne. Soprattutto per quel che riguarda l’approccio alla gara. Quello non è accettabile mentre gli errori di mira o qualche intervento mancato di un difensore fanno parte del gioco.

Capitano anche alle squadre più blasonate del calcio europeo, possono capitare anche alla Ternana. Quindi adesso mi aspetto (io come tutti i tifosi) una prova importante contro il Potenza. Senza assegnarle l’etichetta del riscatto, bensì come il primo mattone di una casa che sul tetto dovrà avere il logo della serie B. Quello è l’obiettivo, il traguardo. Lo sa benissimo Lucarelli come lo sanno tutti i giocatori. Forza quindi che il campionato quest’anno non darà respiro.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 13 ottobre 2020 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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