Partiamo dalla definizione che la Treccani dà del termine "normalità" : "carattere, condizione di ciò che è o si ritiene normale, cioè regolare e consueto, non eccezionale o casuale o patologico, con riferimento sia al modo di vivere, di agire, o allo stato di salute fisica o psichica, di un individuo, sia a manifestazioni e avvenimenti del mondo fisico, sia a situazioni diverse (politiche, sociali, SPORTIVE, ecc.)". 

Ecco, non a caso sono partito dall' illustrazione di questo concetto per significare che qui a Terni, soprattutto nell'ambiente della tifoseria ternana, si aspira finalmente solo a questo: alla normalità! 

In effetti, troppe sono state, soprattutto nel corso degli ultimi due anni, le situazioni di totale "anormalità" che hanno finito col condizionare pesantemente l'umore e, soprattutto, la passione dei supporters rossoverdi. 

Ora, stare qui a rammentarle ancora una volta sarebbe un esercizio del tutto pleonastico. 

Tutti, dico tutti, sappiamo quello che è successo, motivo per cui ritengo assolutamente inutile starmi a soffermare su tutta quella pletora di episodi anacronistici che hanno condito gli eventi rossoverdi degli ultimi tempi. 

Ma ora c'è bisogno di tornare alla "normalità". 

E per normalità non intendo soltanto una squadra fatta di giocatori degni della casacca gloriosa che indossano e che riesca a regalare ai tifosi almeno qualche soddisfazione, ma anche e soprattutto una gestione societaria improntata ad un sano realismo, possibilmente condito anche da una sana punta di umiltà, senza troppi voli pindarici destinati poi a naufragare miseramente, come disgraziatamente troppe volte è successo. 

Ora la società di Via della Bardesca ha la straordinaria possibilità di poter contare su di un "tesoretto" (ma meglio sarebbe definirlo un "tesorone") di oltre 11 mila abbonati ed io mi auguro che chi di dovere sappia sfruttarlo adeguatamente. 

Perché è facile immaginare cosa potrebbe diventare il Libero Liberati nel momento in cui la Ternana, intesa come squadra di calcio, dovesse cominciare a produrre qualche risultato positivo. 

Forse neanche l'establishment rossoverde riesce a rendersene conto, tanta è la passione repressa, la fame di calcio vero, la voglia di riscatto che anima il popolo delle Fere. 

Quindi, che ci si contenga di conseguenza. 

E in tal senso, sono convinto che Stefano Bandecchi abbia perfettamente recepito la lezione pesante infertagli dai suoi due precedenti anni di gestione della casa rossoverde. 

Il suo appello alla modestia e alla concretezza, il proclamato obiettivo innanzitutto di una salvezza tranquilla, per poi vedere cosa può succedere, sta a significare che il Patron-Presidente è intenzionato a chiudere con il passato, per aprire una nuova pagina della storia della Ternana Calcio che sappia restituire credibilità e soprattutto dignità ai nobili colori rossoverdi. 

Ora però dalle parole e dalle promesse di cambiamento bisogna passare ai fatti. 

E le prime risultanze dei movimenti di mercato portati avanti dal tandem Leone-Gallo sembrerebbero legittimare queste premesse. 

Ma solo il campo potrà svelare Il vero volto della Ternana 2019/2020. 

Perché per meritarsi la fiducia e soprattutto l'affetto e il calore degli oltre 11 mila tifosi che hanno firmato una cambiale "fiduciaria" alla propria squadra del cuore, magari sottoscrivendo l'abbonamento turandosi il naso, serviranno solo i risultati. 

In compenso la novità che si respira un po' da tutte le parti, invero assai sorprendente dato il recente passato, è che tutto il popolo rossoverde non vede l'ora di ricominciare a vedere ruzzolare il pallone sull'erbetta dello stadio. 

C'è tanta fame di Ternana! 

Ma di Ternana "vera", non dico vincente, ma almeno convincente. 

Tutte aspirazioni "normali", per carità... e come tali giuste, legittime e sacrosante! 

Perché di stranezze ne abbiamo viste in abbondanza e di delusioni ne abbiamo subite sin troppe, al punto di averne sinceramente le scatole piene! 

Quindi cara società, cari tecnici e cari giocatori, cercate di non scialacquare tutto il calore e la passione incandescente che vi potranno trasmettere 11 mila "belve rabbiose" affamate di calcio, pronte a trasformare il Liberati in un inferno dantesco! 

All' unica condizione che voi glielo permettiate ... 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 04 luglio 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
vedi letture
Print