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Non ci sono trequartisti: Eramo ancora sacrificato. Il perché dell’emergenza

“Piredda infortunato? Qualcuno che giocherà da trequartista lo troveremo”. Il giorno dopo l’esordio con vittoria a Crotone, e con il mercato ancora aperto, il presidente Francesco Zadotti rispondeva così a chi gli chiedeva come sarebbe stato sostituito il giocatore arrivato in prestito dal Cagliari, l’unico della rosa di Tesser con le caratteristiche adatte a ricoprire quel ruolo così delicato nel 4-3-3 del tecnico di Montebelluna. Quaranta giorni dopo Piredda, appena rientrato da quell’infortunio, è di nuovo fermo ai box e ne avrà per circa due mesi e a Tesser toccherà trovare ancora una volta qualcuno da adattare trequartista visto che negli ultimi due giorni di mercato il direttore sportivo Vittorio Cozzella non è riuscito a mettere a disposizione del tecnico un giocatore in grado di rivestire naturalmente quel ruolo. Toccherà di nuovo a Eramo allora sacrificarsi, come era toccato lo scorso anno a Maiello, ma è un vero peccato visto che i minuti finali della partita contro l’Avellino hanno dimostrato come il centrocampista ex Empoli possa essere un valore aggiunto quando schierato nella sua posizione naturale sulla linea del centrocampo. Alternative però, checché ne pensi Zadotti, non ce ne sono anche in considerazione del fatto che Tesser sembra aver chiarito definitivamente di non vedere in quel ruolo Falletti.

Se a quaranta giorni dalla chiusura del mercato torniamo a battere su questi tasti, però, non è per amore di polemica ma perché dopo appena sette giornate la Ternana è già alle prese con le prime emergenze. Ed è un vero peccato considerando l’ottimo inizio di campionato dei ragazzi di Tesser. Detto del trequartista, la coperta è corta o cortissima anche in difesa e attacco e soltanto il centrocampo sembra numericamente a posto. Se n’erano accorti tifosi e addetti ai lavori, soltanto la società negava una inadeguatezza che poi proprio la dirigenza rossoverde ha certificato andando a prendere gli svincolati Janse e Bojinov per correre ai ripari a mercato chiuso. E per fortuna, verrebbe da dire, visto che (per quanto ancora in ritardo di condizione) in attacco il bulgaro al momento è l’unica alternativa alla coppia Ceravolo-Avenatti considerato che sin qua Tesser sembra proprio non vedere l’oggetto misterioso Diop. 

Stessa considerazione per l’esterno olandese, unico alter ego (nel ruolo, non certo nelle caratteristiche) di Lito Fazio sulla fascia destra. Solo che al momento anche Janse è fermo per infortunio e ne avrà per qualche settimana. Nel frattempo, allora, la speranza è che al capitano non venga neanche un raffreddore o che non esageri con i cartellini gialli, perché altrimenti “qualcuno che giochi esterno destro di difesa bisognerà trovarlo”, direbbe Zadotti. E certo non sarebbe il caso di sommare emergenza ad emergenza, visto che per il ruolo di centrale fra il protrarsi dell’infortunio di Ferronetti e la squalifica di Masi, toccherà a Bastrini esordire al fianco di Meccariello in mezzo alla linea a quattro, dirottato  dalla fascia sinistra. 

Il fatto è che siamo soltanto all’ottava giornata, e il campionato di B prevede ancora 33 partite. Troppe per poterle affrontare sperando semplicemente di evitare infortuni o squalifiche. Eppure a questo sono costretti Tesser e i tifosi vista l’insufficienza (numerica ma non solo) della rosa messa insieme in estate dalla società, che alle numerose cessioni non ha fatto certo corrispondere altrettante entrate. Prendiamo l’attacco: hanno salutato Nole, Litteri, Alfageme e Antenucci. Sono arrivati soltanto Diop e Bojinov, preso in extremis a mercato scaduto. 

Ci sono soltanto due modi per costruire squadre ambiziose in sede di calcio mercato. Il primo è scegliere i giocatori giusti e mettere sul tavolo i soldi necessari. Il secondo è scegliere con oculatezza e furbizia andando a pescare giovani talenti e calciatori in cerca di riscatto o prestiti da società maggiori. In ogni caso, però, servono competenze e umiltà. La prima via ha portato al fallimento della scorsa stagione, la seconda (scelta quest’anno) è quantomeno rimasta incompiuta. A questo punto, mentre Tesser compie ogni giorno il miracolo di mettere assieme il pranzo con la cena con gli ingredienti a disposizione, speriamo almeno che in via Aleardi si scelga la strada dell’umiltà per porre rimedio nel mercato invernale alle lacune che tutti vedevano già quaranta giorni fa.

Massimo Solani

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