Quindi la Ternana non solo deve essere più brava dell’avversario. Ma deve proprio surclassarlo. Perché giocare meglio, creare occasioni da gol, non rischiare praticamente nulla, avere possesso palla, non disunirsi, avere al momento giusto le fiammate ed accelerate non basta. 
Devi continuare a farlo, come una squadra matura, che non si abbatte di fronte ad episodi (determinanti) che potrebbero abbattere invece una squadra che (almeno sulla carta) non ha così tanta esperienza.
Non basta perché i rossoverdi prendono un altro palo, in questo avvio di stagione. Non basta perché poi quando segni arrivano delle interpretazioni del regolamento su immagini decisamente poco chiare. 
E allora per non dar ragione a chi si lamenta (si correrebbe il rischio di creare degli alibi che farebbero soltanto il male della Ternana) la Ternana continua a giocare e a produrre. Come se ogni volta dovesse ripartire da capo. 
E così se abbiamo sempre detto che questa squadra avrebbe meritato di raccogliere di più (perché gioca, perché è solida, perché ha coraggio, perché ci sono anche delle interessanti soluzioni che arrivano con i cambi) lo diciamo anche stavolta. 
Ma non basta. Non basta perché poi questa squadra che con i cambi è riuscita a portarsi in vantaggio visto che i tre nuovi entrati (Distefano, Pyythia e Raimondo) firmano l’azione del gol del vantaggio rossoverde, ma poi con gli altri cambi non è riuscita a tenersi in vantaggio. 
E’ una squadra che mostra di avere dei margini di miglioramento gara dopo gara e che dimostra di poter dire la propria in questo campionato. Ma allo stesso tempo è una squadra che avrebbe bisogno di un’iniezione di fiducia, di un risultato positivo. Di poter raccogliere quanto si vede il campo.
Questa squadra fino all’80esimo non aveva subito mai un’iniziativa del Como. E nel giro di dieci minuti invece ne ha presi due. Come se si fosse sciolta.
A questo si fa scudo soltanto con l’esperienza, che questa squadra non può avere. Almeno non ancora. E quindi ecco perché deve surclassare gli avversari. Ma non può essere così: basterebbe pretendere (almeno dalla terna arbitrale) di darti il tuo.
L’unica strada che può conoscere questo gruppo è il lavoro. Fare in modo che le occasioni da gol diventino magari più frequenti (mantenendo però la solidità mostrata in difesa), fare in modo che le occasioni create sia sfruttate meglio. Fare in modo insomma che gli episodi girino a favore. DI continuare per altri 10 minuti in quell’applicazione perfetta che c’era stata nell’interpretazione della gara.
Ora non bisogna lasciare spazio alla frustrazione ma incanalare la rabbia, la voglia, la grinta in campo su un percorso che non porti alla dispersione delle energie. 
Questa squadra ha bisogno di certezze, e intanto qualche certezza ce l’ha: è la Ternana dei giovani. Il futuro è certamente il loro, ma a questo punto anche il presente. Segna Raimondo, assist di Pyyhtia, Corrado e Diakité fra i migliori in campo. Accettare questo tipo di sconfitte fa parte del processo di crescita.
Ora più che mai è necessario che ci credano tutti, che non ci si lasci trascinare dalla frustrazione o dal pessimismo. Questa squadra va sostenuta e va interpretata. Va fatto capire a tutti che c’è bisogno di ottimismo, nonostante il solo punto in classifica. Perché questa squadra ha qualità. E questa squadra è l’unica che può salvarsi. Chiaramente con l’aiuto di chiunque. Per le critiche, i fischi o i musi lunghi accomodarsi altrove.
E questo non significa essere inconsapevoli o incoscienti: esattamente il contrario.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 settembre 2023 alle 18:35
Autore: Ternananews Redazione
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