Ogni riferimento a "Le metamorfosi" , celebre poema epico-mitologico di Publio Ovidio Nasone incentrato sul fenomeno in questione, è puramente casuale.

In realtà in questa sede proveremo a disquisire solo sulle inspiegabili metamorfosi della Ternana, che anche domenica contro il Cittadella ha mostrato due volti ben distinti l'uno dall'altro.

Uno abulico, inconsistente, confuso, in una parola privo di "garra", mostrato per almeno 65 minuti, nel corso dei quali il Cittadella, oltre aver segnato un gol e averne sfiorati almeno altri tre in maniera clamorosa, ha praticamente ridotto a zero le velleità, invero piuttosto animose e basta, dei rossoverdi e l'altro, brillante, efficace e del tutto degno dello "stile Fere" , espresso dai "nostri" nella seconda parte della ripresa, dove con un pizzico di fortuna in più e un po' di imprecisione in meno ci sarebbe potuta scappare addirittura la vittoria.

Pareggio giusto, per carità, e punto in più in classifica che certamente fa brodo.

Resta però il problema legato a questi troppo frequenti "cambiamenti di umore" delle Fere che, nonostante siano già passate 13 giornate, con una classifica comunque tutto sommato soddisfacente, stentano ancora a trovare una loro definitiva identità.

Cristiano Lucarelli dirà poi al termine della partita che questo tipo di atteggiamento era stato studiato a tavolino: far sfogare prima il Cittadella per poi castigarlo al primo segnale di cedimento.

E così è stato: quindi analisi sicuramente condivisibile.

Ma se gli ospiti avessero sfruttato almeno una delle tre ghiotte occasioni capitate loro in apertura di ripresa, come sarebbe andata a finire la partita?

Vero è che poi il portiere veneto Kastrati si è divertito a fare i miracoli e che Palumbo si è praticamente mangiato un gol fatto, ma in ogni caso non credo sia accettabile il regalare un tempo e quasi mezzo gli avversari, prima di tirar fuori le indubbie qualità che tutti riconosciamo alle Fere.

Perché mai, dunque, queste "metamorfosi" della Ternana che troppo spesso si stanno verificando?

Giriamo la domanda a mister Lucarelli, perché, in fondo, solo lui può dare una risposta al quesito e, soprattutto, può cercare di porre rimedio a questa insolita anomalia, conferendo finalmente alla squadra un' identità precisa e, possibilmente, la più vicina possibile a quelle che sono le notevoli, indiscusse potenzialità dei rossoverdi.

Perché la Ternana resta in ogni caso una squadra che può veramente puntare a qualcosa di più di una tranquilla salvezza; lo ha dimostrato domenica scorsa nella parte finale della partita col Cittadella, sciorinando un gioco a tratti addirittura dirompente e in altre diverse precedenti occasioni.

Solo che deve riuscire finalmente ad essere se stessa per tutta la durata dei 90 di gara, evitando possibilmente cali di tensione, di concentrazione, di tigna e di cattiveria agonistica, come in altrettante (troppe) occasioni purtroppo ha fatto vedere.

Di tempo in fondo ce n'è ancora in abbondanza e quindi Cristiano Lucarelli ha tutte le possibilità per risolvere senza troppe pressioni l' insolita situazione.

Intanto domani si torna in campo andando ad affrontare al Via del Mare di Lecce i giallorossi dell' ex Fabio Lucioni, una delle maggiori candidate alla promozione diretta in Serie A.

Un campo dove oltretutto la tradizione recita da sempre a sfavore dei rossoverdi.

Ma le tradizioni sono fatte per essere sfatate...

L' importante è che la Ternana sappiamo scendere in campo tranquilla e concentrata, consapevole della forza dell' avversaria, ma anche del fatto che sicuramente avrà a disposizione le sue occasioni per ripartire e per fare male.

Purtroppo l'assenza di Palumbo, colpito dal Covid insieme a Defendi (che comunque non sarebbe potuto essere della partita causa l' infortunio muscolare rimediato domenica scorsa), priverà la Ternana del suo giocatore più in forma, l'autentico trascinatore del centrocampo.

La speranza è che chi sarà chiamato a sostituirlo sappia non far rimpiangere l'estroso centrocampista partenopeo.

Dai... Andiamo comunque a giocarcela senza timori reverenziali, con la consapevolezza che le Fere, se vogliono fare le Fere, possono mettere in difficoltà chiunque!

L' importante è evitare, almeno per una volta, sgradevoli "metamorfosi"...

Sezione: Editoriale / Data: Gio 25 novembre 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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