Le iperboli di Mammarella

Carlo Mammarella direttore sportivo Ternana Calcio
“Secondo me si sta spostando l’attenzione su qualcosa che oggi è sì importante, ma può essere corretto in un mese. L’attenzione è sapere se tra dieci giorni siamo vivi o no. Questo è il tema.”
Un messaggio forte, quasi provocatorio, per ribadire che guardare al passato non serve. E’ stata un’uscita che va però interpretata, perché obiettivamente eccessiva. Per spiegare quello che la Ternana ha attraversato si è parlato del futuro, invece che concentrarsi sul passato. Ma solo a livello verbale.
Soltanto – insomma – con un’interpretazione maliziosa si può pensare che si siano posti dubbi sul closing, sul quale certamente Mammarella ne sa più di noi, e proprio per questo – altrettanto certamente – non nutre dubbi. Il closing ci sarà ed è stato più volte ribadito sia dal ds che da Liverani, esattamente con le dinamiche che conosciamo tutti noi e che sono state sottolineate nella prima giornata ufficiale dai diretti interessati.
Oggi l’unica cosa che conta è il presente, e con questo bisogna fare i conti. E se è vero che tra dieci giorni – ovvero intorno al 25 luglio – la Ternana sarà ancora in piedi, è perché il processo di closing societario è ormai ben avviato. Proprio in quei giorni è attesa la firma definitiva, con tanto di fumata bianca.
Una nuova rotta per la Ternana
Il vero tema, però, è un altro: il cambio di rotta che la società ha deciso di intraprendere. Una nuova progettualità, più sostenibile, più razionale, ma comunque ambiziosa. Riduzione dei costi, sì, ma senza rinunciare alla competitività. Lo ha ribadito anche mister Fabio Liverani:
“Non è vero che c’è stato uno smembramento della rosa.”
È chiaro che ci saranno ancora alcune partenze. Del resto, è fisiologico che giocatori arrivati a un passo dalla Serie B attirino l’interesse di altri club. Ma la volontà della Ternana, condivisa da allenatore e direttore sportivo, è quella di mantenere uno zoccolo duro, da rinforzare con giovani di prospettiva o con calciatori provenienti da club di categorie superiori.
L’obiettivo è duplice: garantire il minutaggio richiesto dai regolamenti e, nel caso degli stranieri, puntare a una valorizzazione tecnica che possa portare benefici anche sul piano economico.
Mammarella, Liverani e il nuovo corso rossoverde
Il messaggio che Liverani e Mammarella hanno voluto lanciare oggi è chiaro: la Ternana sarà ancora protagonista. Lo hanno fatto insieme, fianco a fianco, davanti a flash e telecamere, suggellando con una stretta di mano un’intesa solida e condivisa.
Sono loro, del resto, i primi ad aver sposato con convinzione il nuovo corso rossoverde.
La frase, incriminata, di Mammarella è stata uno sfogo. Per far capire in maniera netta e senza ombra di dubbio che quello che la Ternana ha passato non è una situazione comune. La Ternana ha rischiato davvero di scomparire.
E allora oggi non ci sarebbe nessun ritiro, non ci sarebbe nessun calciatore, non ci sarebbe alcuna progettualità, non ci sarebbe la voglia e la necessità di razionalizzare i costi. Non ci sarebbe stato semplicemente nulla.
E oggi il problema non può essere la mancanza, al Garden, di Cicerelli o di De Boer, perché il rischio concretissimo che la Ternana ha corso è quello di non vedere nessuno. Di vedere cancellata – ancora una volta – la propria storia, di ripartire dai dilettanti.
Ripartenza e consapevolezza
Ora, anche con fatica, la società sta cercando di riprendersi, di consegnare ai nuovi acquirenti una struttura più snella, meno onerosa ma comunque ambiziosa. Sta cercando di ripartire avendo bene chiaro in testa cosa si è passato nelle ultime settimane.
Il fatto che la vicenda sia stata risolta, con un impegno in prima persona del Sindaco, forse non ha fatto percepire alla piazza la gravità della situazione. Chi invece l’ha vissuta (e la sta vivendo) quotidianamente se n’è uscito con una frase forte. Che ha messo in ambasce parte della tifoseria.
Ma basta fare un passo indietro e guardare le dichiarazioni nel suo complesso, inquadrarle in un contesto più ampio. E una scivolata lessicale, che regala più sensazionalismo che sostanza, assume contorni diversi.
La Ternana fra 10 giorni ci sarà, ma ha corso davvero il rischio di non esserci più. E allora anche la scaletta delle priorità, necessariamente, deve cambiare.