Giudicare la prestazione della Ternana contro il Palermo è esercizio abbastanza semplice. Anzi a renderlo più agevole è stato proprio Roberto Breda a fine partita, quando ha affermato, quasi sorpreso: “Credo sia la prima volta in carriera che mi capita di non utilizzare tutti e cinque i cambi. Me lo sono chiesto ma ho trovato soltanto una risposta: la squadra stava giocando bene, non c’era motivo di cambiare”.

Considerazione incontestabile. Anzi, se non ci fosse stata l’espulsione di Corrado (sbadato lui ma in errore l’arbitro, peraltro davvero modesto, in occasione della prima ammonizione) non sarebbe servito nemmeno il cambio con Celli e, chissà, visto che la Ternana stava dominando un Palermo sulle ginocchia, forse ci sarebbe stato spazio anche per Dionisi, attaccante in più per vincere la partita che la Ternana stava meritando di fare sua.

Quindi giudizi positivi sulla squadra. Cresciuta sotto il profilo atletico visto che ora è capace di pressare anche nella metà campo avversaria e di correre veloce fino alla fine, anche con l’uomo in meno. Squadra che ha ribadito certi concetti tattici visti già contro lo Spezia ma stavolta espressi contro un Palermo costruito per la serie A e pure in inferiorità numerica.

A chi non ha visto la partita e legge queste annotazioni dobbiamo spiegare quindi perché la Ternana non ha vinto. Per il solito motivo: ha pagato una svista difensiva (collettiva) su un’azione che di sicuro era stata messa al centro della preparazione alla gara. Perché Lucioni che colpisce di testa su azione da palla inattiva succede da una vita, con qualunque squadra il ternano abbia giocato, sin dagli Allievi della Ternana. Ma la Ternana non ha vinto anche perché in zona gol ha sbagliato qualche scelta ed ha trovato un portiere in giornata di vena.

Tutto questo senza dimenticare che Breda ha mandato in campo sei giocatori su undici nati dopo il 2000 e altri due ne ha inseriti in corsa. Il solo Lucioni ha sicuramente un bagaglio di partite giocate in B superiore a quelle degli otto rossoverdi post 2000 messi insieme. E questo è un dato che spiega il concetto della razionalità che a volte viene meno. Però la Ternana questa volta raramente ha perso l’equilibrio in campo: sinonimo di maturità, di coesione di un gruppo che sta crescendo.

Tutto bene non ci fossero di mezzo gli otto punti ottenuti in 14 partite e i tanti punti che la Ternana è costretta a mettere insieme per salvarsi. Per centrare quell’obiettivo che dà la sensazione di meritare e di poter centrare. Questa squadra vale più degli otto punti attuali. Ora però deve dimostrarlo con i fatti. Cominciando a vincere perché è una gioia che deve provare, un riconoscimento che merita. E deve farlo in fretta, prima che sia troppo tardi perché gli altri non aspetteranno oltre. Purtroppo è la dura legge imposta a chi comincia malissimo ed è costretto a recuperare. Però ce la può fare. Ha il credito di un ambiente che ha dimostrato domenica di esserle vicino. E continuerà a garantirlo se Falletti e soci dimostreranno in campo di credere fermamente nell’impresa. Proprio come Breda e il suo staff che alla salvezza credono sin dal primo giorno.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 28 novembre 2023 alle 15:00
Autore: Massimo Laureti
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