Due a zero all’Alessandria, piemontesi inguaiati e Ternana che rialza la testa dopo due schiaffoni. Per la prima volta i rossoverdi non hanno incassato gol in trasferta. Potrebbe sembrare elemento irrilevante ma siccome è la prima volta che succede a noi piace sottolinearlo considerato che anche in casa due sole volte i rossoverdi hanno chiuso senza incassare gol (1-0 alla Spal e 5-0 al Vicenza). Quinta vittoria in campionato, la seconda in trasferta a fronte delle sei sconfitte (1 solo pareggio a Monza).

La considerazione che emerge chiara, la prima in assoluto è che questa squadra deve ancora trovare il proprio equilibrio. In campo lo ha fatto a tratti anche ad Alessandria, in campionato ancora non c’è: non conosce l’arte del pareggio, del punticino conquistato quando le cose si mettono male. La Ternana vuole tutto ma capita pure che ottenga niente.

E’ la mentalità che si porta dietro dalla stagione trionfale in serie C e che, probabilmente, anche per spinte esterne, non riesce a modificare di quel poco indispensabile per farle capire, magari dopo una partita votata all’offesa, che quando non ce la fa a vincere sarebbe bene prendersi il punto.

Qualcosa del genere, anche se in situazione decisamente favorevole, l’abbiamo vista ad Alessandria. O meglio al Moccagatta abbiamo ammirato una Ternana operaia che ha saputo nobilitare le proprie fatiche con due guizzi di classe cristallina. Manco a dirlo con Falletti protagonista (nel campo che fu di Rivera) seguito dal generoso Partipilo a servizio entrambi di Donnarumma, l’implacabile finalizzatore.

In Piemonte la Ternana ha saputo rimboccarsi le maniche, adattarsi alla partita che i locali hanno impostato su ritmi altissimi con un pressing ad persona che non ti lasciava respirare. Così come i giocatori si sono rimboccati le maniche, con esiti non per tutti straordinari, altrettanto ha fatto Lucarelli che ha abbassato spesso Furlan sulla linea di difesa e stretto Partipilo in mezzo al campo per far coppia con Falletti a sostegno di Donnarumma.

La Ternana aveva iniziato aggredendo ma gli altri andavano più veloci e così si è adattata a giocare una partita diversa da quella che probabilmente aveva immaginato, magari sul tipo di quelle di serie C. Ma questa è la B e certe cose non sempre te le consentono o non riesci ad imporle. Per questo è stata brava ad adattarsi concedendo poco e niente.

Lucarelli è venuto meno ad uno dei cardini del suo pensiero: sostituire i giocatori ammoniti. Ha lasciato in campo Sorensen e Partipilo perché entrambi erano troppo funzionali a quell’atteggiamento, troppo dentro la partita per rinunciarvi. Insomma, anche lui si è dovuto adattare per portare a casa una vittoria che non avrà esaltato (gol e preparazioni sono comunque da dieci) ma che ha assunto un’importanza enorme visto il momentaccio.

Un paio di annotazioni prima di chiudere. Ha esordito Diakité, parliamo di Salim ovviamente, ed ha strappato applausi. “Quel corri cavallo” che gli ha gridato Falletti nelle battute conclusive è segnale di affetto e stima per un ragazzo che verrà utile, crescendo senza troppe pressioni, imparando da giocatori ben più navigati.

Lucarelli a fine partita non ha parlato. Niente silenzio stampa. Era soltanto arrabbiato: i motivi se vorrà sarà lui a spiegarli. E’ fatto così, prendere o lasciare, anche se fare 1200 chilometri e tornare senza la sua intervista per chi c’era andato proprio per quel motivo (le tv locali non hanno accesso alle immagini salvo sborsare cifre assurde) un po’ fa girare le cosiddette…  Pazienza resta la stima

Sezione: Editoriale / Data: Mar 09 novembre 2021 alle 00:00
Autore: Massimo Laureti
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