La ricostruzione passa dal direttore sportivo

Un dettaglio della maglia della Ternana Calcio
La ricostruzione passa prima dalla società. Saper reagire, farsi trovare pronti, dopo la delusione dei rigori di Pescara.
Questa squadra – come abbiamo avuto modo di raccontare in questi giorni – parte da un solido gruppo, testimoniato dai tanti post sui social di questi giorni, di cui non è necessario cambiare molto. Ci sono alcuni giocatori (anche molto importanti) che tecnicamente non faranno parte della rosa rossoverde la prossima stagione: Cicerelli, Cianci, Corradini, De Boer, tanto per citare i primi 4. Non sono 4 qualsiasi, per questo ci sono da delineare le linee guida per la prossima stagione.
Il primo punto è stato fatto, nella chiacchierata fatta con Liverani per continuare insieme questo percorso. La fiducia assoluta riposta nell’attuale tecnico rossoverde non può che essere una buona notizia, per il percorso intrapreso dalla Ternana.
Ma manca un ruolo fondamentale, che negli ultimi mesi è stato accantonato ma che ricopre un ruolo strategico all’interno di una società di calcio: il direttore sportivo. Dopo l’esonero di Abate e Mammarella, la Ternana ha fatto a meno di questa figura. Non formalmente (è impossibile per regolamento): Mangiarano ha il ruolo di ds. Ma sostanzialmente sì. Ci si è affidati all’esperienza di Liverani, alle motivazioni del gruppo e alla presenza certamente più assidua della proprietà.
Ma una soluzione tampone non può essere una soluzione definitiva. Il direttore sportivo è un ruolo chiave: non serve soltanto a comprare e vendere giocatori. E’ un confronto e una spalla per l’allenatore, è la voce della società nello spogliatoio, serve a risolvere eventuali conflitti a programmare le strategie, a portare alla proprietà le esigenze tecniche facendole entrare all’interno dei parametri economici. E’ un cuscinetto fondamentale, una professionalità necessaria, a cui non si può derogare con leggerezza.
Sarebbe un peccato di presunzione che potrebbe essere pagato caro. Ovvio che va cercata una figura di assoluta fiducia, ovviamente di esperienza, che possa andare d’accordo con l’allenatore e che possa godere della stima della proprietà. E immaginiamo che in questi mesi, dall’allontanamento di Mammarella, delle figure siano state valutate dalla proprietà, siano stati fatti dei ragionamenti.
Le grandi società, quelle vincenti soprattutto, hanno una linea di comando molto semplice e molto unita. Composta da uomini competenti, con visione. La stagione che si prospetta è lunga e sicuramente ci saranno dei momenti di difficoltà, ovviamente imprevisti. Bisogna essere in grado di strutturarsi per affrontarli: sia in fase di programmazione che poi successivamente.
Quindi il primo passo non può che essere la ricerca di un direttore sportivo: considerando che poi durante questo anno ci sarà anche la vicenda Stadio/Clinica che terrà occupata la dirigenza e la proprietà. Senza dimenticare anche il centro sportivo.