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Inferno alle spalle: via all’era Breda, ecco la sua missione. E Longarini vorrebbe…

Finalmente, dopo una settimana di chiacchiere, parole pesanti e sguardi rubati si torna a vedere il pallone che rotola in mezzo al campo. I sette giorni più caldi dell'anno in casa Ternana sono ormai alle spalle.

Roberto Breda ha preso possesso della panchina rossoverde e dello stadio che ha negato agli occhi dei curiosi, fatto salvo martedì, per preparare al meglio la squadra alla sfida di oggi contro il Novara. Simone Longarini ha parlato. 2 ore filate di conferenza stampa nelle quali ha raccontato la sua verità, senza negarsi la gioia di togliersi qualche sassolino dalle scarpe magari rischiando pure di dover fare dei passi indietro.

Quello che è stato è stato. Adesso c'è solo il Novara e la possibilità di non trasformare il giorno che celebra i 90 anni di vita della Ternana Calcio in un incubo.

La squadra è ultima in classifica. Un solo punto nelle prime cinque giornate di campionato.

Con Toscano prima e Avincola dopo si è solo intravisto quello che tutti sperano sia il potenziale di un gruppo che non è riuscito ancora ad imporsi nel campionato.

Luca Mazzoni, uno che di spogliatoi ne sa qualcosa, in settimana ha confermato che il periodo peggiore è passato e che il gruppo lo ha superato alla grande. “Potevamo prendere un'imbarcata terribile contro la Salernitana ma così non è stato”: ha puntualizzato il portiere rossoverde. Mazzoni ha poi puntato il dito su un difetto palesato dalla squadra in questo inizio di campionato: l'incapacità di saper gestire i momenti chiave della partita. Il pensiero del portiere è assolutamente condivisibile. D'altronde basta riavvolgere il nastro delle cinque partite andate in archivio per avere a disposizione un ricco campionario di azioni da mordersi le mani e strapparsi i capelli.

Scene che Simone Longarini in primis vorrebbe evitare di rivivere in prima persona. Anche perché, visto come ha affrontato i primi momenti difficili c’è da tremare.

Sta a Breda tirare fuori il meglio da un gruppo che pure lui ha detto di apprezzare, come prima di lui aveva fatto Toscano. Non sarà semplice ma non sembra nemmeno un’impresa impossibile. C’è da lavorare, certo, ma il potenziale è buono e una vittoria oggi sarebbe fondamentale, non solo per celebrare i 90 anni della Ternana e ricordare al meglio quella partita col Novara del ’72 che sancì la promozione in serie A delle Fere. Sarebbe il modo migliore per dimostrare a tutti e per primi a se stessi che la Ternana vera non è quella che ha preso tante sberle fin qui.

Alessandro Laureti

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