Ammettiamolo: c' eravamo un pò tutti montati la testa e la brutale secchiata d' acqua gelata che c' ha sbattuto in faccia domenica scorsa il Monopoli ci ha riportati bruscamente sulla terra. 

Lo stesso Patron-Presidente Bandecchi, nonostante le giuste e sacrosante dichiarazioni di facciata  ripetutamente proferite in precedenza ("mancano 33 punti alla salvezza"), c'è rimasto assai male e la colorita "incazzatura" cui si é lasciato andare lunedì sera a "Palla al centro", su Radio Incontro, sta chiaramente a testimoniare che anche il massimo esponente della società rossoverde si aspettava molto ma molto di più dal confronto con la presunta, "modesta" formazione pugliese. 

Bandecchi se l' è chiaramente presa con la troppa sufficienza e superficialità con la quale i ragazzi di Gallo hanno affrontato i dirimpettai del Monopoli e, almeno in buona parte, ha ragione. 

Ma circoscrivere e giustificare la pesante magra rimediata domenica scorsa solo con l' eccessiva strafottenza con cui è stata affrontata la partita da parte dei rossoverdi mi sembra limitativo. 

In effetti, diverse sono le concause che hanno portato alla prima bruciante sconfitta della stagione, a cominciare dalla perfetta interpretazione che i ragazzi di Scienza hanno dato della gara: la famosa "partita perfetta". E, a questo punto, sarà interessante seguire il Monopoli nel prosieguo delle campionato, perché se i pugliesi si dovessero ripetere sugli stessi livelli di domenica scorsa anche in seguito, allora potremmo ben dire che è già stata bella che individuata la "solita sorpresa" del torneo. 

Ma non vanno sottaciuti nemmeno il deficitario stato di forma fisica manifestato nell' occasione dai giocatori, il gioco troppo compassato e scontato, la conseguente impossibilità di cambi di ritmo, la mancanza di grinta, di spirito combattivo di cattiveria sportiva, il troppo tardivo "risveglio" (sullo 0 a 2) che ha finito inevitabilmente col riportarci ai tristi ricordi dell' anno scorso, nonché alcune scelte tecniche operate da Gallo che hanno destato qualche perplessità. 

Insomma, date queste premesse, siamo ripiombati nel più cupo pessimismo? 

Non ci sarebbe una via di mezzo?

Per superare questa preoccupante altalena di opposti umori, tipico della tifoseria ternana  (e non solo), faccio appello al noto apoftegma della Scolastica Medievale "in medio stat virtus" (lat. "la virtù sta nel mezzo"). 

E allora, se è vero come è vero che la botta di domenica scorsa è stata dura e inaspettata e che la figuraccia rimediata contro il Monopoli è difficile da digerire, è anche vero che non bisogna assolutamente buttare via quanto di buono espresso dalla Ternana fino a questo momento. 

Perché una giornata per traverso ce la possono avere tutte le squadre, perché le Fere finora hanno vinto e spesso anche convinto, perché l' intelaiatura è buona, se non ottima e perché la squadra, almeno attualmente, è guidata in modo saggio e costruttivo dal binomio Gallo - Leone. 

E poi, soprattutto, perché la Ternana non  deve vincere il campionato a tutti i costi  (impresa questa che, almeno secondo i pronostici, spetta di diritto a Bari, Reggina, Catania e Catanzaro nell' ordine), ma solo fare un torneo migliore di quello dell' anno scorso, strizzando magari l' occhio ai play-off. 

In effetti, se mi è consentito, rifiuto a priori l' idea che questa Ternana sia stata costruita solo per una tranquilla salvezza. E, assai probabilmente, questo modesto obiettivo lo respinge in cuor suo anche lo stesso Stefano Bandecchi... 

Ergo, va immediatamente cancellata dal libro dei ricordi la figuraccia di domenica scorsa e obiettivo puntato sull' inedita trasferta di Lentini contro la Sicula Leonzio. 

Ma occhio: non è che i siciliani si lasceranno tranquillamente calpestare solo perché hanno un solo punto in classifica. 

E contro il Monopoli abbiamo capito che in questo girone meridionale della Serie C può veramente accadere di tutto. 

Ci vorrà pertanto la miglior Ternana per uscire indenni dalla Trinacria. 

Per poi affrontare con il miglior spirito possibile il durissimo scontro di mercoledì 25 contro la Reggina di Mimmo Toscano (una vera e propria cartina al tornasole per verificare le reali ambizioni della truppa rossoverde), una partita il cui orario d' inizio è stato cervelloticamente fissato dai quei "geni" della Lega alle ore 15 di una giornata lavorativa, verosimilmente per facilitare il ritorno a casa della squadra ospite in un orario comodo...! 

Come dire che l' unica che ci rimetterà da questa assurda decisione sarà proprio la Ternana, che si vedrà costretta a giocare una partita importantissima in uno stadio più che probabilmente semideserto. 

Ma così vanno "ancora" le cose nel Palazzo del calcio italiano... 

E mi disimpegno opportunamente da ulteriori commenti ancor più velenosi!

Sezione: Editoriale / Data: Gio 19 settembre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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