Partiamo dal principio che il calcio non è più quello di una volta. 

Quello per intenderci di tutte le partite la domenica alle 14:30, di un tempo di un incontro di Serie A alle 19 e della Domenica Sportiva rigorosamente sulla Rai, della schedina totocalcio e del sogno milionario del 13; e via discorrendo... 

Chi ha avuto la fortuna di vivere questo lungo, romantico periodo converrà con me che era tutto più bello, più divertente e soprattutto più appassionante. 

Addirittura la domenica si andava allo stadio con l'abito della festa... Perché  la domenica era questa: il vestito buono, la messa per chi ci andava, le pastarelle alla fine del pranzo e poi... la partita. 

Poi, con gli anni 90 e con l'avvento del nuovo millennio, sono venuti la rivoluzione telematica, i grandi network televisivi, la cura degli interessi economici prima ancora di quelli sportivi. 

E siamo arrivati al al giorno d'oggi, dove l'overdose di calcio è praticamente giornaliera e, lasciatemelo dire, anche stucchevole; mentre gli stadi, fatte salve rarissime eccezioni, si spopolano sempre di più. 

Soprattutto mancano i giovani, troppo impegnati come sono a navigare in rete e a bazzicare  quei nuovi, algidi centri di aggregazione che si chiamano social...Spesso pure pericolosi. 

Naturalmente parlo della derelitta Italia pallonara, perché all'estero la passione per il gioco più bello del mondo ancora esiste ed è coltivata. 

La nostra Terni non sfugge alla regola. Anzi! 

Il desolante spopolamento degli spalti del Liberati è purtroppo sotto gli occhi di tutti. 

Sono cambiati i tempi, certo. 

I ragazzini "Millenium" ai duri sedili dello stadio, preferiscono la comoda movida cittadina. 

E la mitica Curva Est, simbolo, onore e vanto per decenni dei supporters rossoverdi, nonché spauracchio di tutte le tifoserie avversarie (specie di una...) ormai non esiste più. 

Mettici pure (e soprattutto) tutta una serie di risultati semplicemente disastrosi e il quadro è bello che dipinto. 

Ma oggi, a Terni, c'è la grande novità! 

L' abbonamento a prezzo super-stracciato! 

La clamorosa notizia che si potrà andare tutto l'anno allo stadio al prezzo di una colazione al bar ha lasciato un po' tutti di stucco, destando una pletora di commenti e di perplessità. 

C'è chi sostiene che sia stata una mossa apprezzabile ed azzeccata della società, tutta tesa a cercare di riportare gente al Liberati dopo i recenti tracolli. 

C'è invece chi dice: " visto che l'abbonamento costa così poco, in ogni caso lo faccio. Tanto, se andare o non andare alla partita lo decido io a seconda di come vanno le cose". 

E sono la maggior parte. 

Infine ci sono quelli che si sono ritirati in maniera sdegnata di fronte a quella che viene definita un' autentica provocazione della società di Via della Bardesca, sul presupposto che non si può "comprare" la passione dei tifosi rossoverdi in questo modo a dir poco sfacciato. 

Personalmente (e per quello che può contare la mia opinione) apprezzo in parte tutte e tre queste linee di pensiero, ma non ne sposo nessuna. 

Mi limito solo a dire che l'obiettivo dei 10 mila abbonati previsto dalla società, per quanto ipoteticamente raggiungibile, non corrisponderà comunque alle effettive presenze sugli spalti se non a condizione che la squadra vinca e convinca. 

Tutto dipenderà da come sarà costruita la Ternana 2019/2020 e, soprattutto, da come si comporterà sul campo. 

Se dovesse ripetere gli "exploit" in negativo della passata stagione, state tranquilli che allo stadio non andranno mai più di 1.500 persone, al di là del fatto che potranno pure essere stati staccati in precedenza gli auspicati 10 mila abbonamenti. 

Ed è giusto che sia così. 

Sappia dunque il Palazzo che la passione dei tifosi delle FERE non si rinfocola con questa pur generosa ed apprezzabile iniziativa, ma si alimenta soltanto allestendo una squadra di giocatori che siano veramente degni di indossare la maglietta rossoverde. 

Altrimenti, l'obiettivo dei 10 mila abbonati non rimarrà altro che un sogno... 

Infine, mi domando che faccia faranno i cosiddetti "spettatori paganti" nel momento in cui, avendo deciso di andare allo stadio, saranno costretti ad acquistere un biglietto che, magari, avrà il costo di 2 abbonamenti... 

Mi si dirà: "potevano pensarci prima" ! 

Però la cosa, oltre che palesemente ingiusta, mi appare del tutto surreale. 

Ma tant'è... 

Ormai a Terni siamo abituati a tutto e al contrario di tutto. 

In ogni caso, il clamoroso precedente farà storia! 

E sarei proprio curioso di sapere cosa penseranno di questa epocale svolta gli altri presidenti delle società professionistiche, tutti tesi come sono prima alla quadratura dei conti e,  possibilmente, al lucro e solo in un secondo momento ai risultati della propria squadra. 

In particolare mi piacerebbe conoscere l' l'opinione del Presidente di una nobile e valida società calcistica di una città non molto distante da Terni, da sempre molto caustico nei confronti delle iniziative, anche legali, assunte dalla società rossoverde. 

Salvo poi cadere maldestramente in contraddizione, con i ben noti i risultati... 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 30 maggio 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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