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Il paradosso rossoverde e il gioco delle parti e il nodo di lunedì

Vista da fuori a Terni sembra ci sia un presidente che vuole andare in Serie A e un allenatore che non scioglie i suoi dubbi su questo. Messa così sembra un’idiozia. Non ci vorrebbe niente a dire di “sì” e a continuare insieme questa avventura. In ballo non c’è una “promessa” e basta. C’è l’impostazione proprio delle prossime stagioni. Una necessità di condivisione di pensieri, anzi ci verrebbe da dire, un pensiero comune. Una definizione, in origine, chiara di ruoli e gerarchie.

Tanto per fare un esempio molto concreto lo stesso che sembra esserci in questo momento al Milan. Non sappiamo oggi se il Milan vincerà lo scudetto o meno. Ma sta lottando (eccome se sta lottando) per vincere. Forse anche contro ogni aspettativa più rosea. C’è stata una grande unità di intenti sin dall’inizio di questa avventura. Certo, sono stati determinanti i risultati. Se non ci fossero stati ci sarebbe ora Rangnik l’allenatore del Milan. Ma da allora si è cementato un grande legame fra allenatore, dirigenza e proprietà. Con una divisione dei compiti netta e una visione generale comune. Ognuno secondo le proprie competenze e capacità. Necessità economica, sviluppo aziendale, risultati, difficoltà. Tutto con la stessa mentalità, tutto con la stessa filosofia.

Qui la situazione chiaramente è diversa, ma assimilabile. Il presidente da sempre dice di credere molto nel lavoro del gruppo e allo stesso tempo sa di essere il capofila dei suoi progetti. Da quando è diventato “operativo” la situazione in casa Ternana è decollata: chiaramente non è stato solo lui, ma la Ternana è la sua e lui se la sente ancora più addosso. Lui è il perno. E’ lui che detta la linea e vuole intorno persone determinate come lui, allineate a lui, complici con lui.

Il nodo non è se Lucarelli firma o meno. Ma se esiste la sintonia fra Lucarelli e Bandecchi (e chiaramente anche con Leone) o meno.

Firma o non firma, è questo quello che conta. Per Bandecchi la firma immaginiamo che sia un’assunzione di responsabilità, una condivisione di obiettivi. Se fosse semplicemente una dimostrazione di forza sarebbe limitante e Bandecchi non si è mai limitato, soprattutto nelle sue intenzioni, nelle sue visioni.

E’ per questo che ogni nome che oggi leggete, sentite, captate e che riguarda la panchina della Ternana del prossimo anno al massimo può essere una suggestione. Nessun contatto, nessuna telefonata, nessun sondaggio. Prima deve essere risolto il nodo centrale con Lucarelli. Con la lettera e la firma. Eventualmente ci si penserà dopo. E a questo punto, possiamo pensare, dopo lunedì…

Ternananews Redazione

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