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Il giuoco delle parti

Non si può negare che quest'anno tutti quelli che ruotano intorno alla Ternana stiano vivendo una stagione emozionante. Da montagne russe, verrebbe da dire. Esaltazione e depressione. Spesso e volentieri nel giro di pochi giorni o anche addirittura di una manciata di minuti, nel caso si parli di robe di campo anche più volte all'interno della stessa partita. Ma più in generale pure fuori dal campo, non si può negare come la stagione sia emozionante e divertente. 

 

Il nuovo corso ha portato un vento di novità, anche un nuovo modo di contrapporsi e polemizzare intorno all'argomento più amato, ignorato volutamente o addirittura odiato in alcuni casi, nell'eterna contrapposizione tra bene e male, disfattisti e carristi, per dirla alla battiato nell'eterna lotta tra sesso (poco, le vittorie) e castità (i tanti pareggi). Questo distoglie l'attenzione da un aspetto fondamentale, che poi sarebbe ciò che ha fatto arrabbiare Pochesci nella conferenza stampa in cui è tornato a parlare dopo un mese di silenzio auto-impostosi (lo ha ribadito oggi con Ranucci che annuiva) dopo le dichiarazioni sulla Nazionale di Ventura. 

 

Ovvero, la tendenza della stampa ternana – citata in maniera indiscriminata – ad evidenziare più i lati negativi che quelli positivi. Al di là, perfino, di quanto invece fanno i colleghi perugini che hanno tessuto le lodi della Ternana di Pochesci. Evidentemente provato e dispiaciuto per aver ricevuto elogi da "quelli là" anzichè "dai miei giornalisti ternani" il mister ha ritirato poi fuori il grande classico del suo repertorio: l'occhietto ai tifosi, "loro sì che potrebbero insultarci e invece ci incitano sempre". Ma al di là di questo pirandelliano "giuoco delle parti", ciò che si auto-rivela da sé in modo oggettivamente inoppugnabile è questo doppio volto della squadra rossoverde, capace da una parte di reagire sempre colpo su colpo e fronteggiare alla pari tutti gli avversari tranne forse il Bari, dall'altra non abbastanza killer (ancora) per chiudere con cinismo ed esperienza le situazioni in cui anche solo gestire basterebbe per dare il colpo del ko. 

 

E' la somma che fa il totale, diceva Totò. E per ora il totale sono poche vittorie (2) e poche sconfitte (4). Tanti sono i pareggi, ma va riconosciuto che non sono mai stati anonimi o banali. Pareggi conditi da un gioco apprezzato in tutta Italia, compresa la stampa ternana. Il tutto avviene con il calcio mercato di gennaio alle porte, con gli ultimatum per spronare del patron Bandecchi e con la suggestione Nesta sullo sfondo. Insomma, tutt'altro che noioso. Anzi, decisamente divertente.

Lorenzo Pulcioni

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