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Il crollo contro il Livorno, una sberla e qualche domanda a Tesser

Una doccia  fredda, gelata, che se da un lato non sposta le ambizioni di una squadra costruita per puntare alla salvezza dall’altra obbliga a fare i conti con le domande e i dubbi. Perdere contro il Livorno è tutto meno che uno scandalo, perdere in maniera così pesante pure contro la squadra più in forma della serie B (per conferma chiedere al Trapani prossimo avversario che dal Picchi una settimana fa è tornato con sei gol al passivo) può spiegarsi soltanto con la più classica delle giornate storte. Tutto vero, per carità, ma le scusanti non possono bastare a voltare pagina come se nulla fosse successo. In fondo ai novanta minuti terribili di sabato, infatti, restano punti interrogativi che mister Tesser a questo punto non  può più eludere, specie dopo cinque partite senza vittoria e con la Ternana ancora senza i tre punti sul prato del Liberati.

Innanzitutto il modulo: con Piredda infortunato di lungo corso, ha ancora senso insistere con il trequartista non avendo una alternativa valida? Sacrificato dietro le punte Eramo ha dimostrato tutti i suoi limiti, ma sarebbe ingiusto puntare il dito contro di lui. Schierato nel suo ruolo (vedi gara contro il Bologna) l’ex Empoli ha dimostrato di essere ben altro giocatore, vale la pena allora rinunciare alle sue caratteristiche per insistere con un modulo che la squadra al momento non può permettersi? E non avendo un terzino sinistro in grado di fare in maniera ottimale tanto la fase difensiva quanto quella offensiva (Vitale in questo momento non sembra in grado di svolgere né il primo né il secondo compito, dalla sua parte Moscati ha fatto il bello e il cattivo tempo) è una eresia pensare di provare una difesa a tre rinunciando così anche al trequartista? Magari provando un centrocampo a cinque con lo stesso Vitale e Janse sugli esterni. Per carità, nessuno vuole insegnare nulla a mister Tesser, che sin qua ha dimostrato di saper fare il proprio lavoro alla grande anche adattandosi a quello (molto poco in verità) che la società gli metteva a disposizione. Forse, però, a questo punto qualche esperimento andrebbe fatto anche per provare a smuovere una inerzia che si sta facendo pericolosa per una squadra giovane e intimorita che stenta a reagire.

E qui veniamo al secondo punto: le scelte sugli uomini. Con la Ternana sotto di due gol alla fine del primo tempo contro il Livorno, in molti ci saremmo aspettati di vedere Bojinov schierato al rientro in campo . E invece il bulgaro è rimasto seduto in panchina per 90 minuti con Tesser che gli ha preferito addirittura Diop, sin qua oggetto misterioso. Viene da chiedersi, allora, se le condizioni fisiche dell’ex Lecce, Fiorentina e Juventus siano davvero così improponibili da tenerlo fuori anche in un momento in cui la squadra trova con così tanta difficoltà la via del gol. Questa è una squadra giovane, inesperta, che ha bisogno di carattere e grinta, doti che a Bojinov non fanno difetto. Un gruppo che, non appena andato in difficoltà, fatica a trovare un leader che compatti attorno a se i compagni. Davvero Bojinov non può aiutare in questo momento con la sua esperienza? E se il mister non vuole sacrificare nessuno degli  attaccanti utilizzati sin qua, davvero non è pensabile provare un tridente con il bulgaro assieme ad Avenatti e Ceravolo mettendo da parte quel trequartista che la Ternana al momento proprio non ha in rosa? Una soluzione che potrebbe aiutare anche a trovare una collocazione a quel Falletti che Tesser ha dimostrato di non vedere affatto né come trequartista né come seconda punta. 

Siamo sicuri che Tesser ci perdonerà, e sappiamo quanto sia importante che una squadra non snaturi le proprie caratteristiche con troppi cambi di modulo, specie in un momento di difficoltà come questo. Toscano, solo per fare un esempio recente, lo scorso anno si perse proprio dietro ai continui cambiamenti quando la squadra faticava maledettamente ad inizio campionato. Però la Ternana ha bisogno di una scossa, soprattutto nelle partite casalinghe in cui è chiamata a fare maggiormente il gioco, e provare a cambiare qualcosa può essere il modo per invertire una tendenza che si sta facendo pericolosa. Abbiamo giocato con i numeri e con i moduli, forse ci siamo spinti anche troppo avanti con la fantasia, ma davvero fare qualche tentativo potrebbe essere più pericoloso di lasciare tutto com’è ora?

Massimo Solani

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