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Ha un futuro la Ternana che cresce nel segno di Andreazzoli

Piace la Ternana che vince giocando bene per un bel po’, soffrendo anche nel finale: magari un po’ troppo. Però, come ha detto anche Andreazzoli c’è ancora da lavorare, pure sulla condizione fisica che va migliorata.

Lascia interdetti il calcio mercato invernale anche se occorre tener presente che storicamente la Ternana di Bandecchi a gennaio non ha mai fatto grandi operazioni. In aggiunta stavolta c’è una borsa con i cordoni ben stretti e dentro pochi denari a causa dell’indagine che sta interessando Unicusano, proprietaria del club.

Soltanto uscite. Giocatori che avevano visto poco campo e Pettinari che voleva cambiare aria. Nessun elemento a integrazione. Sembra abbastanza strano. Però poi mi sono tornate in mente le parole pronunciate da Andreazzoli nel dopo partita di sabato.

“Stiamo lavorando bene con un gruppo ristretto che ha voglia di sacrificarsi, d’imparare. Siamo qui tutto il giorno dando il massimo. Non possiamo dare di più ma possiamo fare meglio”.

E’ la sintesi del pensiero di un tecnico che ama lavorare con gruppi ridotti. Massimo 25 giocatori, tutti uniti, coesi, disposti a stare sul campo per ore.

Colazione insieme allo stadio, pranzo sempre lì fino alle 20, minuto più minuto meno. 12 ore al giorno cercando di migliorare la Ternana, farne una squadra che gioca a memoria, che rimanda in campo con buoni automatismi i principi di gioco che il tecnico sta cercando d’inculcare nella sua avventura rossoverde.

Si è adattato al gruppo (vedi difesa a tre) ma ora il gruppo deve dare risposte concrete. Non per un’ora scarsa come contro il Modena ma per 90 e più minuti. Perché, come sostiene il tecnico “meglio avere il pallone tra i piedi che concederlo agli avversari”. E’ la base del gioco propositivo, offensivo.

Senza fare inutili paragoni, è quanto sosteneva Corrado Viciani negli anni settanta con il suo gioco corto. “Più abbiamo noi il pallone e meno saranno le possibilità di subire gli avversari” sosteneva il buon Corrado.

L’aggiunta di Andreazzoli riguarda l’essere realizzativi. Tante occasioni uguale tanti gol. Espressione facile facile. Fosse riuscita contro il Modena non ci sarebbe stata partita perché il primo tempo poteva andare in archivio con un bel 3-0 e tanti saluti alla reazione avversaria.

Quindi, al di la del mercato, aspettando i ritorni di gente importante come Donnarumma (presto) e Capuano (un po’ più in là) questa Ternana può ancora crescere e giocarsi un posto in prima fila nei play off.

Giusto quello che chiedeva Bandecchi in estate al netto di qualche escursione nel regno dell’ottimismo più sfrenato. Perché la Ternana è forte, lo sosteniamo dall’estate, ma c’è chi lo è di più. La classifica non mente.

Massimo Laureti

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