C'è un duplice motivo se per queste mie riflessioni ho deciso di prendere l'abbrivio partendo dal celebre film di Sergio Leone del 1971 "Giù la testa", con James Coburn e Rod Steiger e le indimenticabili musiche di Ennio Morricone; e sono due spunti diametralmente opposti: uno serio ed uno faceto. 

Cominciamo con quello scherzoso. 

In un momento di entusiasmo così esplosivo provocato dalla partenza folgorante della Ternana nel tortuoso percorso del torneo di terza serie, verrebbe spontaneo rivolgersi alle avversarie dei rossoverdi al grido di  "Giù la testa! Passa la capolista!" 

Sarà pure prematuro, ma come si fa a non esultare per queste tre convincenti vittorie centrate dai "nostri" nelle prime tre giornate di campionato, dopo i tanti rospi ingozzati nel recente passato? 

A tal proposito, devo doverosamente correggere un errore nel quale sono incappato nel mio ultimo editoriale, nel momento in cui ho scritto che la Ternana non vinceva due partite consecutive all'inizio del campionato di Serie C dal 1964. Invece è capitato anche parecchi lustri dopo (Sorry. Sarà l'età...). 

Quindi ben venga la sana contentezza che condisce queste giornate del popolo rossoverde. 

Almeno per adesso è il caso di godersele tutte! 

Fin qui il "faceto". 

Ma ora cerchiamo di tornare perlomeno "seriosi" e andiamo a vedere l'altro significato da attribuire al titolo dell'editoriale. 

Ed in tal senso il propedeutico "Giù la testa" sta semplicemente a significare che è meglio non guardare troppo in alto; ed in particolare alla testa della classifica.

Vero: la squadra del duo Gallo - Leone sta andando alla grande, gioca un bel calcio come da tempo non se ne vedeva a Terni, insomma vince e convince! 

Ma di qui ad ipotizzare che la Ternana si esibirà in una bella galoppata vincente fino alla fine del campionato ce ne passa. 

Siamo appena alla terza giornata e il mister rossoverde fa benissimo a buttare acqua sul fuoco, a tenere i suoi ragazzi sulla corda e ad invitare la gente a non volare troppo in alto. 

Il girone meridionale della serie C è di quelli super-tosti (dovremmo saperlo molto bene) e ogni partita costituisce un'autentica scommessa. 

Oltretutto ci sono formazioni avversarie che, almeno sulla carta, sono molto più accreditate della nostra. 

Parlo innanzitutto del Bari di Mirko Antenucci, "curiosamente" giunto al terzo rigore in tre partite...! Sarà stato sicuramente giusto così, ma, intanto, il già contestatissimo Cornacchini grazie ai penalty a ripetizione è riuscito a salvare la panca... 

Poi c'è l'eterno secondo Catania, al quale manca sempre un centesimo per fare un euro, ma che rappresenta in ogni caso una formazione formidabile per spessore tecnico e per credenziali. 

Ma, a parte il tenere d'occhio Catanzaro, Avellino e potenziali sorprese (Picerno?), a modesto avviso del sottoscritto la squadra veramente da battere rimane la Reggina di Mimmo Toscano, una formazione imbottita di giocatori "over category", sostenuta da un pubblico numeroso e calorosissimo e, soprattutto, guidata da un tecnico le cui qualità di vincente, almeno in Serie C, ben conosciamo qui a Terni. 

Ecco, la nostra Ternana potrebbe ben venire dopo le formazioni che ho citato poco sopra. 

E già sarebbe un grosso risultato dopo i recenti disastri. 

Quindi fanno bene Stefano Bandecchi e Fabio Gallo a consigliare a tutti di tenere il profilo molto basso e, nel contempo, la concentrazione altissima (quest'ultimo invito rivolto ai giocatori), perché l'incognita è sempre dietro l'angolo. 

Addirittura il Patron-Presidente dice che mancano ancora 33 punti alla salvezza matematica...E fa bene. 

Però... 

Però che bello vedere la Ternana guardare tutti dall'alto in basso, almeno per il momento ! 

Quindi, non posso che concludere questo editoriale con l' augurio che, in occasione del confronto interno con il Monopoli di domenica prossima, ci sia qualche presenza in più rispetto ai 6.900 e rotti spettatori della prima partita casalinga con il Potenza. 

Questa squadra, per come si sta comportando, merita fiducia! 

I ragazzi giocano, divertono e si divertono giocando; commetteranno pure qualche fregnaccia ogni tanto, ma è nella logica delle cose del calcio. 

Ed è dunque auspicabile che quello che fino a pochi mesi fa era il "deserto" del Liberati, torni a diventare la bolgia festante tutta colorata di rossoverde di un tempo, visto oltretutto che ci potrebbe essere un potenziale "sold out" in ogni partita. 

Di modo che si possa continuare ad urlare tutti insieme per un'altra domenica... 

"Giù la testa! Passa la capolista" !

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 settembre 2019 alle 00:00
Autore: Massimo Minciarelli
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