Finalmente verrebbe da dire. Finalmente la vittoria, finalmente senza subire rimonta, finalmente con il vantaggio amministrato nel miglior modo possibile e con il gol alla fine per rimanere tranquilli anche nel recupero. Finalmente i tre punti che ora (speriamo) richiamino persone allo stadio per il primo derby della stagione contro l’Ascoli.
La Ternana vince e convince, ma prima deve battere anche sé stessa e le sue paure. Sembra un incubo. Sotto di due gol dopo appena 12 minuti, con altri due errori gravi a livello individuale. Senza buttare la croce addosso a nessuno, anche perché questa sembra una costante per la squadra di Pochesci: all’inizio si prende gol. Ma non si prende in una situazione sbilanciata, ma a difesa schierata. E si prende spesso per clamorosi errori individuali da parte di giocatori validissimi che non ti aspetteresti mai possano fare una cosa del genere.
Poteva essere un dramma, sportivamente parlando. E invece è finita in gloria, con merito. Le lacrime di Pochesci, liberatorie, in diretta tv stanno a testimoniare lo stress con cui l’allenatore vive le partite. Si sta giocando il suo futuro con le sue idee. E si può essere più o meno d’accordo con i suoi metodi e la sua strategia di comunicazione. Ma le idee di calcio funzionano. Devono essere messe a punto, ma hanno una grande forza.
Abbiamo sempre detto che questa squadra per rendere il meglio di sé deve essere sfrontata e attaccare. Oggi è arrivata la concretizzazione delle palle gol che quetsa squadra ha sempre prodotto. Pochesci non ha avuto paura delle critiche e ha continuato a lavorare su questa sua filosofia. Aveva detto che il 3313 non funzionava, non all’inizio. È stato grazie al 3313 che la Ternana ha ribaltato una situazione compromessa. Grazie al 3313 che i “brocchi” sono diventai “eroi” nel giro di mezz’ora. Questa Ternana è esplosiva. È disequilibrata. Vietato parlare di playoff anche se sono a 3 punti. Vietatissimo. Perché questa squadra è capace di tutto. Ma bisogna assecondarla, seguire i suoi umore. Istigarla all’arroganza a alla presunzione calcistica. Bisogna non ritenersi mai morti. Poi discuteremo mille giorni se la formazione reera sbagliata o i cambi giusti. Fatto sta che i cambi sono stati fatti, ed eventualmente all’errore ci si è corretti in tempo. E la Ternana ha cambiato volto, ha buttato via le sue paure e ha sbranato lo Spezia. Pochesci è stato in grado di far cambiare ai suoi giocatori 4 sistemi di gioco in novanta minuti. 4312, 334, 343, 442. I ragazzi sono stati capaci di ribaltare una gara dallo 0-2 al 4-2. Sinceramente ci sembrerebbe pretestuoso parlare solo di un cambio o di una formazione. Questa squadra dimostra una forte identità data dal lavoro quotidiano di tutta la società. Dall’allenatore, ovvio. Ma anche dal direttore sportivo e dal presidente Ranucci. Per finire con Bandecchi che nei momenti difficili è voluto stare vicino ai suoi giocatori.
Così si costruisce spirito di appartenenza. Ma bisogna continuare ad avere fiducia, perché queste idee strane di calcio stanno dando vita a una delle squadre più pazze e divertenti della B. In cui si scoprono dei talenti nascosti non indifferenti. È un grande luna park, una volta giù e una volta su. In cui conta tutto. Punto dopo punto però la Ternana deve conquistare la salvezza. Solo a salvezza acquisita si può ragionare di playoff o addirittura di A. Senza montarsi la testa. Che tutti continuino a correre: solo correndo si fa strada…
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