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E’ la B, bellezza

Dopo la sbornia di coppa Italia, dopo un campionato trionfale, dove la Ternana praticamente è stata sempre prima, il ritorno in B è stato con un bicchiere di acqua fredda in faccia.

Benvenuta Ternana: se pensavi di avere vita facile, se pensavi che anche quest’anno gli avversari sarebbero stati degli sparring partner ti sbagliavi. Ci ha pensato il Brescia a riportarti sulla terra: una squadra organizzata, con un ottimo allenatore, con i giocatori giusti al posto giusto. Non la più forte del lotto (Inzaghi lo ha ripetuto a più riprese: Monza, Parma e Benevento sono le migliori secondo lui) ma non per questo la meno agguerrita. 

Il bicchiere di acqua fredda ha svegliato la Ternana e non è detto però che con questo caldo un po’ di acqua addosso non faccia bene. 

Lucarelli ha motivato la prestazione non all’altezza con una testa non abbastanza libera. Come se la partita di Bologna portasse con se la necessità di doversi confermare: cioé dimostrare a tutti (pubblico compreso che la Ternana delle meraviglie l’ha vissuta soltanto alla tv) che questa squadra può stupire.

E stupire per forza ha spinto la squadra ad essere contratta. Si è visto raramente quello spirito che ha contraddistinto le Fere la passata stagione: a sprazzi e senza quella qualità che invece ci saremmo aspettati.

Non è colpa dei “nuovi”: ce n’erano in campo solo due (Agazzi e Donnarumma), forse è colpa del caldo e del campo (ma erano condizioni uguali anche per il Brescia), non crediamo affatto della condizione atletica (sebbene necessariamente non può essere ottimale) visto che la Ternana ha corso fino alla fine. La Ternana è stata messa in mezzo sulle sue stesse virtù: palleggio, corsie e intensità. Il Brescia l’ha battuta sulle sue stesse armi: è come se avesse perso un grande faccia a faccia. I due (anzi i 4) sulle fasce non hanno retto l’urto dei dirimpettai. I movimenti degli attaccanti hanno messo in crisi i due centrali: mentre dall’altra parte del campo è mancata quella scintilla che ha sempre acceso la squadra. Forse per questo per la prima volta dalla 3 giornata dello scorso campionato non è arrivato neanche il gol. Una rarità per la Ternana, non un caso che sia successo alla prima di B.

Ma un bicchiere d’acqua in faccia può anche rinfrescare: ora la squadra sa che non deve aver paura, perché la paura è cattiva consigliera. Non deve neanche voler strafare: basta essere consapevoli e poi le cose miglioreranno di conseguenza. 

Lucarelli lo sa: dovrà trovare ancora una volta gli equilibri giusti in campo e le corde giuste da toccare fuori. Ha già dimostrato di essere in grado di farlo. Fino ad allora però cerchiamo di ascoltarlo: 50 punti, il prima possibile. Tutto il resto è guadagnato. Senza aver paura, appunto, di essere umili. Senza avere la frenesia di dimostrare quanto si è forti. I risultati arrivano con il lavoro.

Ternananews Redazione

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